Lecco, barche nel mirino
Bruciata la seconda

Ceko, il pescatore di Pescarenico è disperato: è finito nel mirino dei vandali. Mercoledì mattina alle quattro si è accorto che a Onno se ne stava andando in funo anche l'altro mezzo, strumento del suo lavoro

LECCO - «Siamo disperati, è  la seconda barca che ci bruciano in meno di un mese».
Massimiliano e Francesco Ghislanzoni, figlio e padre entrambi pescatori di Pescarenico, ancora una volta sono finiti nel mirino dei vandali.
«Ieri mattina presto, erano circa le quattro - racconta Massimiliano - mio padre è andato a Onno dove stavamo utilizzando la seconda barca, per ritirare le reti. Siamo stati costretti a organizzare in questo modo il nostro lavoro dopo l'incendio di qualche settimana fa alla barca ormeggiata a Pescarenico. Da lontano ha cominciato a vedere i lampeggianti dei carabinieri, ha avuto un presentimento che poi si è rivelato giusto. Gli agenti stavano intervenendo proprio sulla nostra imbarcazione».
Padre e figlio non sanno darsi spiegazione: «Non abbiamo conti in sospeso con nessuno e crediamo che nessuno ci voglia male. Continuiamo a considerarlo un altro atto di vandalismo, ma a questo punto ci stiamo interrogando»

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