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Lunedì 03 Ottobre 2011
Lecco: nelle scuole
caccia ai ritardatari
Attenzione ai ritardi. I presidi degli istituti superiori di Lecco hanno messo a punto vari strumenti per controllare gli orari di entrata in classe degli studenti.
«Questi primi giorni di sperimentazione stanno andando bene. Vedremo se si riuscirà a mantenere il livello anche nel corso dell'anno». Dice il preside Ugo Baglivo che si è trovato il registro elettronico, scelto dal suo predecessore Eugenio Ripamonti.
In realtà ai presidi queste «diavolerie» elettroniche non piacciono tanto. Il registro elettronico così propagandato e acclamato qui non attacca. Lo hanno all'artistico in prova da pochi giorni e al liceo scientifico Grassi, dove da qualche anno è stato introdotto un sistema particolare di controllo, esteso adesso al liceo musicale.
«I ragazzi hanno una card, un badge - spiega la vice preside Antonella Gaffuri -, all'ingresso la fanno leggere automaticamente a uno dei due totem posizionati. In automatico ad inizio lezione si sa già chi è presente e chi è assente. I genitori hanno una loro password, e con questa possono accedere al sito, nell'area riservata e controllare se il figlio è in classe o meno, se è arrivato in ritardo o se è stato puntuale».
Al Bertacchi invece il registro elettronico dopo una prima sperimentazione è andato subito in pensione: troppo complicato e soprattutto non immediato.
«Siamo tornati al registro classico, quello cartaceo che funziona meglio - dice il preside Ugo Baglivo -. Basta un veloce controllo incrociato per accorgersi di chi è in classe e chi invece è assente. Chiamiamo le famiglie per avvisarle».
Anche al Badoni non hanno introdotto nessun sistema elettronico. Pure qui si prosegue alla vecchia maniera. Il docente della prima ora procede con l'appello, chi ha delle richieste di uscita anticipata le consegna in bidelleria, stesso discorso per chi arriva in ritardo. Periodicamente viene fatto un controllo dei registri e vengono interpellate le famiglie dei ragazzi con troppe assenze sospette.
Al Fiocchi c'è un controllo quotidiano. Finiti i tempi delle scuse campate per aria, come quel treno perennemente in ritardo anche quando si arrivava col motorino.
Ogni qualvolta uno studente è assente, arriva in ritardo o chiede di uscire prima parte un messaggio sul telefonino dei familiari.
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