Editoriali / Lecco città
Lunedì 16 Settembre 2013
Lecco, la mensa costa troppo
E allora “sciopero della fame”
I bambini delle scuole del comprensivo “Lecco 3” anziché fermarsi andranno a casa a pranzo per tre giorni
E’ la protesta scelta dai genitori per cercare di ottenere attenzioni e qualche risultato: l’azienda che ha vinto l’appalto perderà, solo per i 200 bimbi di Acquate, 1.200 euro al giorno
Una protesta pacifica ma forte e incisiva. I genitori delle scuole che fanno capo al comprensivo “Lecco 3” guidato da renato Cazzaniga, hanno deciso di non lasciare i propri figli in mensa da oggi a mercoledì.
Per tre giorni, considerato che il tempo pieno non inizierà che da giovedì, i bambini non si fermeranno a scuola ma andranno direttamente a casa a mangiare.
Questo per tenere alta l’attenzione su una questione che da tempo è al centro delle polemiche, in particolare ad Acquate dove i genitori vorrebbero recedere dal bando con l’azienda appaltatrice considerata troppo onerosa.
Da lunedì a mercoledì è previsto il servizio mensa senza attività scolastica nel pomeriggio, cioè i ragazzi usciranno da scuola subito dopo pranzo. La proposta è di non usufruire del servizio mensa in questi tre primi giorni.
L’azienda che ha in appalto il servizio mensa quest’anno ha alzato il costo del buono a 6,02 euro.
L’astensione dal pasto di tutti i bambini delle varie scuole del comprensivo “Lecco 3” avrà una forte incidenza. Solo ad Acquate con duecento buoni in meno perderanno 1.200 euro per ciascuno dei tre giorni.
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