Lecco, a Maggianico
un amore di stazione

In controtendenza, è pulita e funzionale. Praticamente in gioiellino. Una vera oasi per viaggiatori e pendolari. Come quando, nell'800 era una fermata frequentatissima da nobildonne e artisti della scapigliatura

LECCO - Pulita e funzionale. La piccola stazione ferroviaria del rione non ha nulla a che vedere con tante altre dove regna il degrado.
Qui si respira ancora l'atmosfera di una stazione vissuta e conservata al meglio. Un servizio fondamentale per tutta la zona, infatti su Maggianico gravitano i pendolari del rione, quelli di Chiuso e anche da Pescarenico, visto che con un po' di fortuna si riesce pure a trovare il parcheggio.
Una stazione con alle spalle una lunga storia che raccontata oggi sembra quasi incredibile.
Attorno al 1880 Maggianico, allora Comune autonomo, era una delle mete turistiche più rinomate del lecchese grazie ai suoi alberghi e a quelle acque sulfuree. Basta ricordare villa Gomez e gli Scapigliati per delineare il quadro.
Nel 1880 c'era solo il "Casello 34" della linea Lecco-Bergamo, i cui resti sono ancora visibili, come la torretta lungo il corso che attraversa il rione. Lo sviluppo turistico invogliò gli amministratori dell'epoca a guardare avanti, tanto che di lì ad un decennio arrivò uno scalo merci. 

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Eco di Bergamo La stazione di Maggianico