Lecco: Imu, la tassa sulla casa Non piace neanche ai sindaci

Scontenti delle misure fiscali, senza distinzione di colore politico: i primi cittadini del Pd come della Lega sono esasperati. E' un coro unanime: «Siamo in difficoltà e chissà quando prenderemo i soldi. Così fare i bilanci è un rebus». Ma ne va della qualità della vita delle famiglie perché le risorse drenate sui territori, convogliate nelle casse di Roma e poi, chissà in che misura girate alle amministrazioni locali, servono per offrire servizi

LECCO - L’Imu in tre tranche. I sindaci si mettono le mani nei capelli. Tutti, senza distinzione di colore politico. A suscitare perplessità negli amministratori comunali del Lecchese è la decisione di suddividere il pagamento della nuova imposta sugli immobili, per agevolare le famiglie - massacrate da una pressione fiscale senza precedenti -, ma mettendo in difficoltà gli enti locali, che in questo modo vedono spostato il momento in cui questa liquidità entrerà nelle casse pubbliche. Il sindaco di Lecco, Vorginio Brivio trova scandaloso che le entrate locali intanto vadano allo Stato «introducendo così un elemento di incertezza che ci penalizza; non sappiamo come, quando e in che misura queste risorse, che sostituiscono in parte i trasferimenti statali, ci verranno girate». Ma da Calolziocorte, a Oggiono, da Merate, a Mandello i primi cittadini riticano i governo dei tecnici, tacciati perfino di essere pasticcioni. Tutti gli approfondimenti nell'edizione del giornale in edicola lunedì 16 aprile

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