Lecco, i dipendenti della Tomasi
portano la protesta in Provincia

Una delegazione dei lavoratori dell'azienda commerciale lecchese di termosanitari si è presentata in consiglio, interprete delle loro istanze il capogruppo del Pd Italo Bruseghini: il 31 dicembre scade la cassa integrazione straordinaria. Senza stipendio e prospettive 47 famiglie 

LECCO - Brutto Natale per 47 famiglie, più della metà lecchesi, che a partire dal 1° gennaio dovranno fare a meno di uno stipendio. Sono i dipendenti della lecchese Tomasi srl, ditta commerciale di impianti termosanitari in liquidazione, con la spada di Damocle della cassa integrazione straordinaria che scade il 31 dicembre: niente più ammortizzatori sociali, negata anche la mobilità, per lavoratori che hanno una'età tra i 40 e i 50 anni e di cui oltre la metà sono donne. Conclusione: «Disoccupazione garantita, un dramma tirare avanti», sintetizzano.
Una situazione insostenbile scoppiata l'altra sera in Consiglio provinciale quando una delegazione di una decina di loro si è presentata in aula per richiamare l'attenzione su un problema che, sostengono, «non ha mai avuto l'interesse che meritava da parte delle istituzioni».
È stato il capogruppo del Pd, Italo Bruseghini, a farsi interprete delle loro istanze.
L'assessore provuinciale Fabio Dadati: «Ne prendo atto, istituirò un tavolo con le parti».

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