Lecco: Bodega nella bufera
dell'inchiesta al Senato

Ogni mese riceveva 778 euro extra come vice capogruppo al Senato: «Era un'indennità che mi veniva elargita per il lavoro extra che facevo»

LECCO - Una "paghetta" extra di 778 euro, prima sotto forma di bonifico bancario e poi dal novembre 2011 dopo la caduta del Governo Berlusconi, in contanti «ma con rilascio di regolare ricevuta».

Il senatore Lorenzo Bodega, non ingadato, finisce nell'inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Roma curata dal sostituto procuratore Roberto Felici sulla gestione dei fondi, 3 milioni di euro all'anno, che veniva erogata ogni anno dal Senato della Repubblica al gruppo della Lega nord. Secondo la Procura venivano dispensati stipendi extra al capogruppo Federico Bricolo e ai due vice, Bodega appunto e Sandro Mezzatorta 683 euro.

Ma anche un contributo extra a Roberto Calderoli di duemila euro mensili e il pagamento dell'affitto dello stesso Bricolo oltre alla copertura della sua carta di credito. «Quando sono stato nominato vice presidente vicario del gruppo al Senato - spiega - il gruppo mi ha erogato un indennità supplementare per i maggiori impegni che dovevo sostenere. Non mi è sembrato niente di strano proprio perché mi era stato chiesto un impegno aggiuntivo, più presenze in aula più interventi. Insomma lavoravo più degli altri».

Soldi che secondo Bodega venivano comunque erogati ufficialmente con tanto di bonifico bancario prima, quindi tracciabilissimo, e poi in contanti ma con ricevuta.

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