Lecco, Angelo Bartesaghi
Il ricordo dei colleghi

Il mondo imprenditoriale e industriale lecchese si stringe intorno alla famiglia di Angelo Bartesaghi, esaltandone la figura di imprenditore "illuminato". Dal presidente di Confindustria Giovanni Maggi all'assessore al Commercio del Comune di Lecco Armando Volonté, tutti lo ricordano come un "imprenditore curioso, sempre sensibile al nuovo"

LECCO -  Commozione sincera, cordoglio vero, nessuna parola di circostanza. Il mondo imprenditoriale e industriale lecchese si stringe intorno alla famiglia di Angelo Bartesaghi esaltandone la figura purissima di imprenditore "illuminato".
A partire da Giovanni Maggi, presidente di Confindustria, che ha ricordato Bartesaghi in apertura del convegno tenuto ieri in via Caprera sulle eccellenze d'Europa: «Bartesaghi è stato un amico vero di Confindustria. Sia come presidente di categoria che come membro di giunta. La sua capacità di innovazione è stata utile a tutti. Scompare con lui uno dei migliori maestri dell'imprenditoria lecchese».
L'ex direttore dell'allora Unione Industriali di Lecco (dal 1991 al 2001) e di Confindustria Lombardia, oggi direttore di Unipro (verticale di Confindustria nel settore cosmetico), Maurizio Crippa, aggiunge: «Era sostanzialmente un genio della meccanica ma aveva grande curiosità per tutto il suo mondo: mi raccontò di aver voluto studiare e approfondire diverse discipline aziendali, dal bilancio alla finanza, dalle strategie all'inglese, con una convinzione encomiabile. Era un uomo determinato, di facile rapporto con gli altri, che ascoltava tutti. Una persona molto generosa e uno degli esempi migliori di imprenditoria che viene dal basso. Una persona che lascerà il segno nella storia industriale lecchese».
Così pure Giorgio Pastorino, ex presidente Unione Industriali: «Angelo era un carissimo amico, una persona straordinaria. Era imprenditore nel Dna e portava il suo carico di entusiasmo, energia e coraggio in tutto quello che faceva. Un esempio per capacità riformatrici».
Armando Volonté, assessore al Commercio del Comune di Lecco e industriale a sua volta, lo definisce un «Lecchese "doc" per spirito e credo imprenditoriale. Credeva nel futuro e nell'innovazione». Il direttore di Confindustria Lecco Giulio Sirtori aggiunge: «La notizia ci rattrista tantissimo. Portava tanta positività in tutto quel che faceva ed era conosciuto e apprezzato da tutti».
Il presidente della Camera di Commercio, Vico Valassi è tra i più colpiti dalla notizia: «Sono molto dispiaciuto perché era un caro amico e questo è quel che conta di più. Sicuramente viene a mancare una delle persone che dal punto di vista imprenditoriale aveva più intelligenza e capacità di creare un gruppo che sapeva lavorare nel modo migliore, ovvero facendo ricerca e innovazione».

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