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Sabato 31 Dicembre 2011
Lecco: alla Tomasi
si può usare la mobilità
È una sentenza della Corte di Cassazione del febbraio 2010 a salvare i 42 dipendenti della Tomasi srl di Lecco, che sulla base di tale pronunciamento potranno beneficiare dello strumento della mobilità.
A metà dicembre i lavoratori, coinvolti dal 2009 nel default dell'azienda, specializzata nella commercializzazione di termosanitari, avevano portato in consiglio provinciale il loro dramma. Terminato l'uso di tutti gli ammortizzatori sociali ordinari (cigo e cigs), in autunno avevano avanzato la richiesta di mobilità retribuita, garantita alle aziende con più di cinquanta dipendenti.
L'Inps di Lecco, dopo essersi fatta attendere per qualche mese, aveva risposto che l'ammortizzatore non era utilizzabile perché allo stato attuale i dipendenti non erano più 57 (numero complessivo dei lavoratori della Tomasi all'atto della messa in liquidazione della società), bensì 42, quindi meno di quanto previsto dalla legge.
La vicenda non era sfuggita alla lente d'ingrandimento dell'amministrazione provinciale, che ha preso a cuore la questione quando Italo Bruseghini, capogruppo dell'opposizione in consiglio provinciale, e un gruppo di lavoratori, hanno fatto presente la questione nel corso del consiglio provinciale. Immediato l'interessamento dell'assessore Fabio Dadati che ha subito sgunzagliato i suoi tecnici alla ricerca di una soluzione. Fatto sta che i funzionari della Provincia hanno ripescato una vecchia sentenza della Corte di Cassazione: «Che conferma quanto noi ipotizzavamo - racconta Celestino Comi della Cisl - cioè che il numero di dipendenti valido per l'attivazione della mobilità retribuita non è quello attuale, ma quello riconosciuto all'atto dell'apertura della vertenza». Quindi i 42 dipendenti della Tomasi, carte alle mano, hanno diritto alle annualità di mobilità (uno o più anni a seconda dello specifico caso aziendale).
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