Lago Sartirana
Si lavora
per la riapertura

Operai al lavoro da ieri sulla parte del sentiero circumlacuale che porta al Bagnolo

Operai al lavoro, da ieri mattina, sulla parte del sentiero circumlacuale che porta al Bagnolo.

L’obiettivo dell’assessore all’ecologia Fabio Tamandi è riuscire a sgomberare tutto il legname e tutte le piante pericolanti entro al massimo la giornata di oggi, in modo da poter poi riaprire a tutti quella parte della riserva.

Di fatto, si procederà, come era stato annunciato un paio di settimane fa, con un’apertura a zona.

«Da lunedì, quindi - prosegue Tamandi - se i lavori nella zona del Bagnolo saranno finiti, cominceranno dalla parte opposta».

In questo caso, stando a quello che si è potuto capire a seguito dei sopralluoghi, il tempo necessario per arrivare all’ultimazione dell’intervento sarà sensibilmente più lungo. «Indicativamente - ipotizza l’assessore - potrebbe volerci una settimana. Tutto però dipende da quello che gli operai incontreranno man mano che procederanno con i lavori».

A rendere tutto più complicato, il fatto che, diversamente da quello che accadeva negli anni scorsi in questo periodo dell’anno, l’acqua del lago è molto alta e, di conseguenze, le sponde sono zuppe. Da qui la difficoltà a far muovere i mezzi lungo i sentieri. Il rischio è che il peso di camion e altri mezzi necessari alla esecuzione dei lavori provochi danni alle sponde.

Impressionante la quantità di materiale che, nelle prime ore della mattinata, gli operai dell’impresa incaricata dei lavori da parte del Comune hanno accumulato attorno al lago. Non ci sono solo ramaglie ma anche tronchi con un diametro di oltre settanta centimetri che la furia del vento del nubifragio che si è abbattuto sulla zona ad inizio mese ha scaraventato a terra come arbusti, strappando dal terreno le radici. Uno spettacolo triste che si somma a quello dei tanti tronchi ancora vivi ma tagliati ad altezza delle ginocchia dai giardinieri perché rotti dalle raffiche e quindi ormai pericolanti e perciò pericolosi.

Per bilancio preciso dei danni subiti dall’intera riserva, sicuramente numerosi, bisognerà attendere la seconda settimana di settembre quando la messa in sicurezza sarà conclusa e allora, facendo un intero giro del lago, ci si potrà rendere conto di quante sono le ferite provocate dal nubifragio.

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