«La serie B? Un sogno e anche un affare»

Il presidente del Lecco Cristian Di Nunno: «Per la società significherebbe tutta un’altra prospettiva». E sul match di sabato con la Pro Vercelli: «Importantissimo, bisogna vincerlo per chiudere così al secondo posto»

Tante volte abbiamo parlato di partita “fondamentale”, “decisiva”, e via discorrendo. Ma questa volta lo è per davvero, decisiva. Prima erano più definizioni augurali. Ci si augurava che una tal partita, vedi quelle contro Feralpi e Pordenone, fossero decisive, in positivo. Non lo sono state. O lo sono state in senso contrario alle aspettative. Ma ora, comunque vada, Lecco-Pro Vercelli, in programma sabato alle 17,30, sarà determinante.

Se vince, il Lecco sarà sicuramente secondo. Se pareggia o perde, rischia di perdere la leadership dietro la Feralpi, il miglior risultato da cinquant’anni a questa parte. Ma, soprattutto, questo piazzamento consentirebbe alla “band of brothers” di Foschi di arrivare a ridosso delle final four, ovvero ai quarti di finale: due partite, andata e ritorno con il vantaggio di giocare la seconda in casa, e poi semifinali e finali.

«Tutti allo stadio»

Insomma, sei gare alla meta serie B. Non sarebbe male, no? Questo il presidente della Calcio Lecco 1912 srl, Cristian Di Nunno, 21 anni, figlio del patron Paolo Leonardo e fratello di Biagio “Gino” Di Nunno, (vicepresidente), lo sa bene. Ufficialmente è presidente da quasi tre anni e con tutta probabilità è rimasto il presidente più giovane di tutto il panorama calcistico professionistico. E potrebbe diventare anche il presidente più giovane del Lecco a portare il Lecco al secondo posto in serie C dal 1970 in poi.

Infatti Cristian Di Nunno lancia l’appello: «Sabato tutti allo stadio, la nostra politica dei prezzi scontati sottolinea l’importanza di questa gara. Bisogna vincere e chiudere al secondo posto. Quello è rimasto e quello bisogna cercare di ottenere, anche se sarà tosta perché loro si devono salvare a tutti i costi. E stiamo parlando di una squadra che era costruita per andare ai playoff. Ma questo è un campionato difficilissimo, lo abbiamo capito tutti ormai».

Di sicuro il Lecco, come minimo, migliorerà il lusinghiero piazzamento delle ultime due stagioni. Se lo aspettava il giovane presidente bluceleste? Lui confessa: «All’inizio no. Questa squadra era costruita per andare ai playoff, nei primi dieci insomma. Ma abbiamo fatto più del previsto. E siamo arrivati anche a essere primi, per qualche giornata. Comunque vada sarà un successo, vien da dire. E se arrivassimo secondi ce la giocheremmo ai quarti di finale con tutti, questo è poco ma sicuro».

«Restiamo umili e motivati»

Insomma, non andrà a finire come le ultime stagioni nelle quali, raggiunto il traguardo prestigioso dei playoff, la squadra si è “sgonfiata”? «Ogni anno io e la mia famiglia ci teniamo ad andare avanti negli spareggi per la B - precisa Di Nunno Junior -. Non andiamo certo negli spogliatoi a dire ai giocatori: “Bene, ora potete anche uscire”. Partire dai quarti, poi vorrebbe dire giocare con squadre importanti, in piazze prestigiose».

Sfatiamo il mito per cui “tanto la società non vuole andare su?”. «Per la società – chiarisce una volta per tutte Cristian Di Nunno - andare in serie B sarebbe un grande affare. Sarebbe tutta un’altra prospettiva. Quanto lo sogno? Tanto. Però ci sono squadre più forti di noi, sulla carta. Noi per ora sogniamo, ma stiamo nel nostro. Restiamo umili e motivati. Voliamo bassi. Poi si vedrà».

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