La protesta di Caspoggio
Ora un Consiglio straordinario

I caspoggini chiedono un consiglio comunale straordinario per poter discutere del loro futuro. E sapere come sono andate esattamente le cose intorno alla chiusura del centro sciistico. Hanno saputo dello stop definitivo della loro stazione solo nel post riunione informale di giovedì sera, a porte chiuse, in Comune.

Caspoggio - I caspoggini chiedono un consiglio comunale straordinario per poter discutere del loro futuro. E sapere come sono andate esattamente le cose intorno alla chiusura del centro sciistico. Hanno saputo dello stop definitivo della loro stazione solo nel post riunione informale di giovedì sera, a porte chiuse, in Comune. E non ne sono affatto contenti. Sia per la sostanza, sia per la forma. Vorrebbero conoscere dal sindaco come stanno effettivamente le cose. Perché, ad oggi, incontri pubblici in argomento non se ne sono tenuti. Almeno dal 22 dicembre in avanti, giorno in cui è stato reso pubblico il comunicato del Consorzio turistico Sondrio e Valmalenco che informava dell'apertura straordinaria della seggiovia Caspoggio-Sant'Antonio solo per i proprietari di baite in zona.


«A noi tutto questo non sta affatto bene - assicura Arif Negrini, capogruppo di "Caspoggio Insieme" - per cui torniamo a chiedere al sindaco di indire un consiglio comunale straordinario dove riferire ai propri elettori e a tutti i cittadini cosa è successo e cosa si intende fare».


Insomma, «meglio sarebbe stato, come avevo già chiesto formalmente - spiega Negrini -, che il consiglio venisse tenuto la scorsa settimana, aperto a tutti, residenti e villeggianti, in modo da dare un'informazione chiara. Del resto la popolazione ha diritto di sapere così come è comprensibile anche la battaglia dei villeggianti che, pure, difendono il valore degli immobili acquistati a suo tempo. Sono arrivati a Caspoggio, chi nella casa di proprietà chi in albergo, senza avere la minima consapevolezza che avrebbero trovato la stazione sciistica chiusa. E' corretto?».


In effetti di informazione poco chiara e tardiva parlano tutti, non solo i villeggianti, ma anche gli operatori economici della località.


Basti dire che Pegorari Sport, attività trentennale dedica anche al noleggio sci a Piazzo Cavalli, aveva trasportato tutto il materiale in alto il giorno 23 procedendo alle formalità burocratiche per effettuare il noleggio il giorno 22. «Era nell'aria il problema, è vero, non è che non ne fossimo consapevoli - ammette Alfio Bruseghini, vice presidente dell'Asd -, però siamo stati troppo fiduciosi nel meteo che dava neve in arrivo prima di Natale. In alto era tutto pronto, cumuli di neve e recinzione pista, nella speranza che, poi, la nevicata in arrivo e un po' di neve sparata subito dopo potesse risolvere il problema, come sempre accaduto in passato, ma, qui, altro che neve, è primavera! Ci sono 12-15 gradi oggi».

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