Homepage / Lecco città
Mercoledì 20 Marzo 2013
In corsa per l'Africa
con i medici lecchesi
La Milano City Marathon del 7 aprile gira i proventi alla campagna "Prima le donne e i bambini". Si può scegliere di correre per il Cuamm, l'associazione dei medici volontari, al quale aderiscono moltissimi lecchesi che portano la loro opera di aiuto e cura in moltissimi Paesi del continente
Si può aiutare questa associazione in molti modi. Il più "creativo" è iscrivendosi alla Milano City Marathon del 7 aprile e partecipando al Milano Charity Program che nel 2012 ha raccolto oltre 600mila euro. Correndo per Medici con l'Africa Cuamm si farà in modo che parte di questi proventi siano versati all'associazione per sostenere la campagna "Prima le donne e i bambini".
Tutti i runner, al momento dell'iscrizione, potranno scegliere per quale Charity correre e diventarne ambasciatore, portandone il logo sul pettorale.
Ma perché sarebbe bello correre per il Cuamm o, comunque, fare donazioni a questa associazione? A spiegarcelo è la dottoressa lecchese Cristina Pizzi, 58 anni, pediatra di base con studio in viale Turati e, dal 1994, attivissima volontaria Cuamm. Dal 1994 si è recata per lunghi periodi in Africa ad aiutare i bambini di tutte le etnie e religioni: dal 1994 in Rwanda per quasi due anni; poi il ritorno a casa e dal 1997 in Mozambico. Nel 2002 qualche mese in Angola. Nel 2003 ancora Mozambico; dal 2006 in Etiopia. E nel 2012, in estate, sei settimane a Wolisso in Etiopia. «Lì si apprende a gustare di più i rapporti umani. A viverli di più. E poi ad avere più fiducia l'uno con l'altro, nel futuro. E più fiducia in Dio, che loro a volte chiamano Allah. Non è importante come lo si chiami, d'altronde. Importante è riconoscere che non siamo noi i padroni del mondo e che non possiamo risolvere noi tutti i problemi. Ma è doveroso sapere che qualcosa possiamo fare. Anche quando le cose sono più grandi di noi».
E il problema prioritario, non il più grande dal punto di vista sanitario, è riuscire a lavorare per le donne e i bambini che nella società africana sono i meno considerati. «In Africa le donne sono il fulcro della vita, ma ancora oggi ci sono 265mila donne che muoiono ogni anno per motivi legati al parto e perché non hanno diritto a un parto assistito. Partoriscono a casa perché non c'è assistenza sanitaria per loro. La sfida grossa del Cuamm è voler garantire un parto sicuro, gratuito».
© RIPRODUZIONE RISERVATA