Il Fierone torna all’antico e fa centro

Oggiono Ieri mattina la benedizione e il taglio del nastro dell’edizione più completa dopo la pandemia - Per le strade migliaia di visitatori, come non se n’erano più visti dal 2019

Un Fierone con un pizzico di Far West: i visitatori fanno la fila allo stand dei bisonti, una delle principali attrazioni dell’edizione 2023, iniziata ieri e che proseguirà oggi, fino a sera. I bisonti arrivano da Valmadrera, dall’allevamento di Oliviero Rusconi: «Non erano mai stati esposti nel Fierone di Oggiono», ha sottolineato ieri il presidente della Proloco, Danilo Riva, al taglio del nastro.

Manifestazione in parte bagnata, ma comunque fortunata: ieri i visitatori si sono presentati puntualmente a migliaia, riversandosi fin dalle 9 sull’area di viale Vittoria, tanto quanto tra le 105 bancarelle del centro storico, così restituendo in pieno l’immagine pre Covid del Feròn, con le strade gremite al punto da non riuscire a camminare.

Il “gemello” tedesco

Un fugace raggio di sole ha illuminato il taglio del nastro, con la benedizione del prevosto don Maurizio Mottadelli «sugli uomini e sugli animali in armonioso rapporto». Questo è stato il Fierone delle novità anche per gli ospiti, come il presidente regionale dell’Unione Proloco, Pietro Segalini, e Carsten Graf, sindaco della cittadina tedesca di Leisnig, gemellata da 16 anni con Oggiono, ma lui eletto da poco e al suo primo mandato: ha guidato con verve e simpatia una delegazione di 13 persone, svolgendo un breve discorso iniziato coi saluti in italiano, poi proseguito con esemplare ottimismo.

«Anche in Germania - infatti, ha detto Graf - c’è crisi, al punto che una grandissima fabbrica di ceramica, Steuler Fliesengruppe - che ha sviluppato vendite nel 2022 per un valore di 136 milioni di euro - è andata in difficoltà, ma è stata rilevata fortunatamente ora proprio da una ditta italiana, la Panariagroup. E, allora, c’è ancora più Italia di prima, adesso, a Leisnig».

Il sindaco di Oggiono, Chiara Narciso, ha partecipato alla cerimonia di apertura del Fierone in carrozza, anch’essa un’usanza pre pandemia, immancabilmente con la banda presieduta da Giuseppe Giudici e introdotta da Nicolò Corti, che ha parlato di «Fiera della continuità, dopo le scorse edizioni, che avevamo definito “del coraggio”». Narciso, dal canto suo, ha sottolineato «il valore del “fare insieme”, istituzioni, volontari, Proloco e certamente tutti coloro che, aderendo coi propri stand e visitando la Fiera, contribuiscono a renderla attrattiva. Un grande grazie altresì alle forze dell’ordine, all’Associazione nazionale carabinieri e alla Croce Verde che ne garantiscono lo svolgimento in sicurezza».

Tra i sindaci non è mancata la baby: alla cerimonia ha preso parte, per il consiglio comunale dei ragazzi, Sveva Paganelli.

Oltre cento capi

Nell’area zootecnica sono stati ospitati oltre cento capi tra cui la pecora di razza brianzola, che costituisce un unicum a livello territoriale, capre boere, vitelli, bovini da carne; tanti gli espositori inoltre di prodotti artigianali e macchine agricole.

Nelle vie del centro, oltre alle bancarelle, è stata allestita per la prima volta l’isola delle associazioni, in largo Carniti, dove soprattutto i laboratori della cooperativa “Grappolo” hanno coinvolto molti bambini; si sono presentati poi tanti altri volti del volontariato, tra cui “Oggiono per l’ambiente”, “Striscia gialla”; “Tin”, col gazebo donato dal giovane oggionese Alessandro Villa; “Village oh Hope” e l’istituto superiore Bachelet.

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