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Sabato 15 Ottobre 2011
Gli Indignati lecchesi
"Vittime di pochi violenti"
Stanno bene i lecchesi che manifestavano a Roma. I partecipanti hanno raggiunto i pullman e si preparano a rientrare in città, dove arriveranno nella notte
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Ore 18,30: I lecchesi a Roma per la manifestazione stanno rientrando a casa. Anche il gruppo bloccato in piazza San Giovanni è riuscito a raggiungere i pullman. Ce lo ha confermato Alessandro Marcucci, dei Giovani Comunisto lecchesi, che manifesta rabbia e delusione per gli atti di violenza verificatisi.
Ore 17: sono delusi e spaventati i lecchesi che sono arrivati a Roma con due pullman per la manifestazione degli Indignati. Spaventati per gli scontri violenti, ancora in corso, che non hanno permesso loro di continuare la pacifica protesta.
Il sindacalista della Fiom Mauro Castelli spiega che parte del gruppo lecchese si è dovuto fermare in zona Colosseo a causa degli scontri in atto in piazza San Giovanni. Il pomeriggio è partito come doveva essere, un corteo di giovani studenti, precari, operai, ma anche tante famiglie in marcia pacifica. Purtroppo il corteo è stato poi vittima di alcuni infiltrati che dapprima hanno bruciato le auto, poi hanno messo a ferro e fuoco piazza San Giovanni, punto di arrivo dei manifestanti. A quel punto la polizia ha iniziato a caricare la folla con i manganelli, ed è stato il fuggi fuggi.
Nella confusione di piazza San Giovanni si trova il gruppo di lecchesi del comitato per l'acqua pubblica, che hanno aperto il corteo, e che ora si sono rifugiati con gli altri manifestanti sul sagrato della chiesa e da lì stanno assistendo agli incidenti. Tiaziana Rinaldi racconta che si trattava di un corteo colorato, con musica e tante gente, tranquilla fino a poco tempo prima.
Tutti vogliono sottolineare che gli atti vandalici e di violenza sono stati compiuti da persone che non appartenevano al corteo, che si sono infiltrati con violenza a manifestazione iniziata, spaventando i partecipanti e impedendo loro di portare a termine la loro protesta.
(seguono aggiornamenti)
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Gli indignati lecchesi: due pullman per Roma
