Costa Masnaga: in Rsi
tutti gli operai in cassa

Spuntano tredici settimane di cassa integrazione ordinaria non ancora utilizzate alla Rsi di Costa Masnaga, l'azienda gioca questo jolly per traghettare l'intera forza lavoro fino al prossimo anno.

COSTA MASNAGA - Spuntano tredici settimane di cassa integrazione ordinaria non ancora utilizzate alla Rsi di Costa Masnaga, l'azienda gioca questo jolly per traghettare l'intera forza lavoro fino al prossimo anno, contando nel frattempo di elaborare un piano industriale per rimettere in moto l'industria che fa e ripara treni.
Azienda e sindacato hanno firmato un accordo che prevede l'uso di nove settimane di cassa ordinaria a zero ore fino al 31 dicembre, con pagamento diretto da parte dell'Inps, destinato a tutte le 136 maestranze di Costa Masnaga.
Una soluzione "tampone", dal momento che il trentuno ottobre scade l'annualità di cassa integrazione straordinaria e perché, come spiegano Enrico Civillini della Fim e Diego Riva della Fiom: «La proposta di usare la cigo è stata avanzata dall'azienda, dopo aver fatto i conti sull'uso degli ammortizzatori sociali a sua disposizione e siamo andati all'Inps per assicurarci della possibilità di poterla utilizzare. Contiamo che questa soluzione permetterà all'azienda di presentare, da qui a metà dicembre, l'atteso piano industriale per organizzare l'attività industriale del prossimo anno, senza dover tagliare precedentemente la forza lavoro».
Il piano industriale dovrà essere presentato al ministero delle Attività produttive e dovrà contenere un progetto capace di consentire all'azienda di continuare a lavorare autonomamente, nonostante la grave crisi di liquidità e la totale assenza di lavoro che da un anno sta interessando Rsi. Solo allora sarà possibile avviare un nuovo percorso di sostegno al reddito per le maestranze.
Tutto tace sul fronte dell'imminente commessa che sarebbe dovuta pervenire da Trenord, la società che si occupa del servizio ferroviario lombardo. Il management, nel corso dell'incontro, avrebbe confermato al sindacato di aver consegnato a Trenord tutti i documenti, richiesti dalla società circa un mese fa, utili ad avviare una collaborazione per la manutenzione dei vecchi treni che viaggiano sulle rotaie lombarde. «L'azienda dice di essere in attesa di una risposta - spiegano i sindacati - Tuttavia rileviamo un certo ritardo e non vorremmo che, per colpa di qualche cavillo burocratico, sfumasse la possibilità di incassare la commessa. Sarebbe un risultato molto importante e un incoraggiamento prezioso per i lavoratori che da dodici mesi non stanno lavorando». Per questo i sindacati si muoveranno per chiedere l'intervento dell'assessore provinciale al lavoro, Fabio Dadati, affinché richieda a sua volta un incontro di verifica con Trenord

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