Civate: Legambiente
non crede a Holcim

Il presidente Mastalli: «La mano tesa dell'azienda mira solo a dividere l'esteso fronte del no, ma dalla nostra associazione è netto il rifiuto a discutere con chiunque sull'eventualità dell'escavazione sul monte Cornizzolo»

CIVATE Sono sdegnate, le prime reazioni dell'associazionismo alle dichiarazioni della Holcim, emerse dalla recente conferenza stampa.

Legambiente - una delle organizzazioni no-profit alle quali la multinazionale ha rivolto l'invito al confronto - respinge al mittente: «La credibilità di Holcim non è stata di buon esempio, in tutti questi anni - manda a dire Pierfranco Mastalli, presidente di Legambiente Lecco - quindi non possiamo credere alle sue manifestazioni d'apertura al dialogo».

Anzi, Legambiente apertamente accusa: «La mano tesa di Holcim mira solo a dividere l'esteso fronte del no, ma da Legambiente è netto il rifiuto a discutere con chiunque sull'eventualità dell'escavazione sul Cornizzolo».

L'azienda ha reso d'altronde noto che lo stabilimento di Merone non potrà funzionare senza le materie prime che dovrebbero provenire proprio da una nuova cava sul monte. Per Legambiente «Holcim ha fatto ricorso ai soliti ricatti occupazionali e ha aggiunto ora anche quelli ambientali: l'aumento dei camion in circolazione, se non si cavasse dal Cornizzolo e le materie prime dovessero continuare a provenire da Brescia. Noi siamo attenti alle problematiche occupazionali - afferma Mastalli - ma pensiamo a nuovi posti di lavoro nel turismo e nei servizi».

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