Caspoggio, protesta commercianti
per gli impianti di sci chiusi

Fioccano le polemiche sulla mancata apertura della seggiovia Caspoggio-Piazzo Cavalli che ha spiazzato i turisti della località. Anche buona parte degli operatori turistici, però, non era a conoscenza della decisione di non "far girare" gli impianti, o, nella migliore delle ipotesi, non ne aveva piena consapevolezza

Caspoggio - Fioccano le polemiche sulla mancata apertura della seggiovia Caspoggio-Piazzo Cavalli che ha spiazzato i turisti della località. Anche buona parte degli operatori turistici, però, non era a conoscenza della decisione di non "far girare" gli impianti, o, nella migliore delle ipotesi, non ne aveva piena consapevolezza.

«Noi, il 23 dicembre eravamo pronti a partire, tant'è che avevamo già spostato tutto il materiale a Piazzo Cavalli dove abbiamo il noleggio sci - affermano i titolari di "Pegorari Sport", storico esercizio commerciale caspoggino, 30 anni di attività alle spalle - . Nessuno ci aveva informato di nulla e, ad oggi, ancora non abbiamo ben capito perché la seggiovia non abbia funzionato. Ma perché non ci hanno almeno avvisati? Non avremmo fatto viaggi per trasportare tutto il materiale in alto e non avremmo nemmeno chiesto la verifica del registratore di cassa che dobbiamo effettuare per legge per l'attività di noleggio».

E ancora: Per noi si tratta di un danno enorme. Mai vista una cosa del genere in 35 anni. Basti dire che ci sono stati degli anni in cui abbiamo aperto con l'erba, con le margheritine nei prati, portando la neve col cellophane qui in basso per allestire almeno i campetti per i bambini. Insieme ai maestri della locale Scuola Sci, abbiamo chiesto alla Fab in prestito un cannone sparaneve a abbiamo allestito noi un piccolo campetto con tapis roulant per accontentare almeno i bambini. Una tristezza e, in più, tutti i turisti infuriati!».

Con i bambini, a Caspoggio, ci sono due maestri di sci disponibili a dare lezioni, mentre tutti gli altri della locale Scuola Sci (una decina) sono stati dirottati al Palù per poter, almeno, lavorare in quella sede. Al pari dei turisti cui è stato messo a disposizione un bus navetta per facilitare il loro spostamento da Caspoggio a Vassalini e, da lì, al Palù.

«Al di là del fatto che la comunicazione rispetto al mancato funzionamento della seggiovia è stata scarsa - ammette Alfio Bruseghini, vicepresidente dell'Asd e titolare dell'hotel Colombo -, non è stato adeguatamente organizzato neppure il servizio di bus navetta per Vassalini. Praticamente ha funzionato solo dal 29, mentre avrebbe dovuto entrare in funzione subito dopo Natale».

Di un danno concreto e di un danno d'immagine parlano anche i titolari dell'hotel Fior di Monte, sempre di Caspoggio «perché in molti, in questi giorni, - dicono - ci hanno riferito di non trovare più alcun motivo per venire in vacanza a Caspoggio non potendo contare neppure sull'unica seggiovia esistente. E' vero che c'è il Palù poco distante, ma il nostro ospite tipo, la famigliola con bambini, sceglie Caspoggio perché le sta bene questa dimensione, così piccola, a misura di bambino, col suo campetto, la sua pista raggiungibile a piedi, senza troppo impegno».

Anche perché qui «si spendeva meno che a Chiesa e, oggi, le famiglie fanno anche questi conti. D'accordo sul fatto che il nostro è un impianto limitato così come il parco piste, però ci qualificava come stazione invernale, diversamente, cosa resta?»

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