Calolziocorte: caso terreno
Nuovo round alla Brambilla

Anche il Consiglio di Stato dà, di fatto, ragione all'ex ministro sulla vicenda dell'area contestata e respinge il ricorso presentato dall'ente locale contro l'espressione del Tar della Lombardia, che aveva sospeso l'assegnazione dell'appezzamento insieme a tutto il piano delle alienazioni

CALOLZIOCORTE Nuova doccia gelata per il Comune di Calolzio: anche il Consiglio di Stato dà, di fatto, ragione a Michela Brambilla sulla vicenda del terreno contestato e respinge il ricorso presentato dall'ente locale contro l'espressione del Tar della Lombardia, che aveva sospeso l'assegnazione dell'appezzamento insieme a tutto il piano delle alienazioni.


Anche il terzo round, dunque, va all'ex ministro al Turismo, che nell'ottobre dello scorso anno ha impugnato l'assegnazione effettuata dal Comune tramite asta pubblica di un terreno di 3 mila 850 metri quadrati ubicato in via Macorna, nelle immediate vicinanze di Villa Ceschina, di proprietà proprio dell'imprenditrice.


Come ormai noto, a suscitare l'ira e l'azione legale della Brambilla era stata la gestione del procedimento di assegnazione del bene immobile, alla cui gara aveva partecipato attraverso la società "La Brujita srl" di Cusano Milanino.


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