Bulciago, la morte di Vic
attende ancora giustizia

Mercoledì 5 settembre si sarebbe dovuta decidere la sorte degli imputati del rapimento e della morte dell'attivista Vittorio Arrigoni, ucciso nella notte tra il 14 ed il 15 aprile 2011 da presunti militanti salafiti, a Gaza dove si trovava impegnato nella difesa dei diritti civili dei palestinesi.
L'udienza invece è stata rinviata, per l'ennesima volta

BULCIAGO - Ieri si sarebbe dovuta decidere la sorte degli imputati del rapimento e della morte dell'attivista Vittorio Arrigoni, ucciso nella notte tra il 14 ed il 15 aprile 2011 da presunti militanti salafiti, a Gaza dove si trovava impegnato nella difesa dei diritti civili dei palestinesi.
L'udienza invece è stata rinviata, per l'ennesima volta. Era molta attesa, proprio perché avrebbe dovuto essere quella della sentenza: così, secondo il calendario stabilito dalla corte militare di Gaza City che, però, finora ha dimostrato di attenersi assai poco e di non rispettare certamente nemmeno l'impegno preso dal governo della "Striscia", che promise per il bulciaghese (figlio del sindaco Egidia Beretta «giustizia rapida ed esemplare».
Da alcuni mesi è stato scarcerato uno dei quattro imputati risultato un fiancheggiatore degli altri tre alla sbarra: doveva essere agli arresti domiciliari dove invece, in occasione di successive udienze, non è più stato reperito e ora risulta a piede libero. Gli altri tre imputati hanno dapprima confessato la partecipazione, poi ritrattato: adesso sembra prevalere anche nella giuria l'orientamento a considerarli coinvolti nel rapimento, ma perlopiù nelle fasi organizzative e contro nessuno di loro verrebbero ritenute sufficienti le prove di responsabilità maggiori.
Se questa linea - finora asserita dalla difesa - verrà fatta propria dalla corte, i tre potrebbero cavarsela: l'omicidio di Arrigoni ricadrebbe su chi - il giordano Abdel Rahman Breizat e un altro membro della cellula, Bilal al Omari - non può più risponderne, in quanto vittime di uno scontro a fuoco con le forze di sicurezza di Hamas dopo il ritrovamento del cadavere. Il processo ai militanti arrestati e detenuti proseguirà il 17 settembre; il rinvio di ieri sarebbe motivato dalla necessità di «ulteriori approfondimenti».

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