Bollette, piscine con l’acqua alla gola

Energia Gnerre, gestore di Sondrio e Chiesa: «In un anno il metano è passato da 0,23 e 2,5 euro al metro cubo»

«Siamo usciti massacrati dalle limitazioni imposte dalla pandemia. E ora si sta avvicinando una batosta ancora peggiore». Per descrivere la situazione venuta a crearsi con l’aumento dei costi di gas ed energia elettrica, non usa mezzi termini Angelo Gnerre, amministratore unico di Snef, società che gestisce – tra le altre – le piscine di Sondrio e di Chiesa in Valmalenco, e consigliere di Confcommercio Milano.

Equilibrio

La preoccupazione è rivolta «alle bollette che ci arriveranno da pagare quest’inverno, se non cambierà nulla». Ma soprattutto al fatto che, «andando avanti così, c’è il rischio di dover alzare troppo i costi degli ingressi, rendendo la piscina appannaggio solo di una élite». Ed è una questione «non certo secondaria o meno importante: l’acqua è un mezzo inclusivo, adatto a ogni fascia di età, dai più piccoli agli anziani. Pensare di limitare l’accesso a chi non può permettersi di pagare è qualcosa di folle, da evitare in tutti i modi».

Certo, però, «i rincari ci stanno colpendo in maniera pesante. E sappiamo bene che non possiamo pensare di rifarci sulla clientela già penalizzata, sempre Gnerre. «Sarebbe una sconfitta non poter garantire l’ingresso in piscina alle famiglie che stanno pagando di più le conseguenze, per fare un esempio».

Non a caso, il gestore delle piscine parla di «rischio di desertificazione sociale se non ci sarà uno scenario strutturato di aiuto e di sostegno: se chiudono piscine, palazzetti, cinema e teatri, tutte strutture energivore, che servizi verranno garantiti alla società?» si domanda. «Mi sembra, insomma, che la situazione sia ancor più seria di quella che già si dipinge a tinte fosche».

I numeri aiutano meglio a comprendere la gravità della questione. «A Sondrio ogni anno consumiamo quasi 160mila metri cubi di metano per il riscaldamento dell’acqua. Fino a settembre 2021 avevo un contratto fisso che prevedeva, come costo della materia prima 0,23 euro/mc», cui aggiungere tasse, accise e oneri di distribuzione.

La nuova tariffa annuale, pattuita di questi tempi lo scorso anno e in scadenza tra pochi giorni, «è di 0,54 euro al mc: più del doppio, insomma, dell’anno prima. Ricordo che allora non ero molto convinto, ma adesso mi viene da dire che sono stato fortunato a firmare per bloccare il prezzo così». Nei mesi successivi, infatti, il costo del metano – com’è noto – è esploso e per la società sarebbe diventato ancora più oneroso il tutto.

Di mese in mese

E adesso? «Innanzitutto, non posso più stipulare contratti fissi per un anno, ma solo mese per mese, in funzione del prezzo medio giornaliero. Per ottobre spenderemo 2,50 euro al metro cubo, una follia. Significa che, solo per il gas, avremo un incremento medio di 200 mila euro».

Dire che la bolletta sarà insostenibile «è dire poco: io sono preoccupato per come andrà a finire quest’inverno», aggiunge. Anche per l’energia elettrica sono previste cifre da capogiro: in un momento in cui si parla, pressappoco, di 50 centesimi al kilowattora, «sembrano lontani i tempi in cui pagavamo 0,06 euro. Eppure, era giusto l’anno scorso, quando poi la fornitura è aumentata a 24 centesimi, naturalmente soltanto di costo della materia prima», conclude.

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