Allarme Federauto Lecco
«Vendite calo del 30%»

Il presidente Renzo Negri fotografa il momento di difficoltà che attraversa il settore

Una palude dalla quale non si riesce ad emergere, quasi fossero sabbie mobili.

Il settore dell’auto è uno dei comparti industriali che negli ultimi anni ha sofferto in modo maggiore la particolare congiuntura economica, con una flessione complessiva che con l’invasione russa in Ucraina è tornata ad acuirsi. Dopo la pandemia, le difficoltà nel reperire materie prime (e di conseguenza componenti fondamentali come i microchip), l’esplosione dei prezzi dei materiali e il caro energia, la guerra in Ucraina ha messo il carico su una situazione già duramente provata per un settore che attende ancora incentivi statali adeguati.

Una “tempesta perfetta” che sta travolgendo le concessionarie d’auto anche nel Lecchese, come testimonia Alberto Negri, titolare della concessionaria Renzo Negri e presidente di Federauto a Lecco. «Nei primi tre mesi dell’anno abbiamo registrato un calo del 20-30% rispetto alle immatricolazioni del 2021. Nelle ultime settimane sempre meno gente entra nelle nostre concessionarie: stiamo vivendo un periodo forse peggiore della piena emergenza Covid. Le motivazioni di questa crisi sono molteplici. Innanzitutto, come detto, veniamo da due anni di pandemia e ancora oggi questa emergenza non è del tutto superata. Su questa incertezza si è innestata la carenza di microchip e componenti elettroniche, che sta rallentando la consegna delle poche autovetture ordinate anche di 6-12 mesi. Poi è arrivata la guerra in Ucraina: tanti sono rimasti segnati da questo conflitto e rimandano ogni idea di cambiare auto. Inoltre c’è tutto il tema degli incentivi auto prima annunciati e ora “congelati”: chi vuole comprare aspetta di capire se ci saranno dei contributi statali e quindi prende tempo rinviando qualsiasi decisione. Senza dimenticare l’aumento dei costi della benzina e del gas».

Il presidente delle concessionarie lecchesi prosegue. «La situazione è complicata, anche perché nel frattempo le spese da sostenere aumentano: anche per noi le bollette sono raddoppiate. In questo clima di incertezza le persone hanno ridotto drasticamente l’utilizzo dell’auto e non vengono nemmeno per l’assistenza: tanti di noi hanno visto ridotte pure le richieste di effettuare i tagliandi».

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