Lecco
La scelta è fatta, sia pure a maggioranza e con diversi distinguo.
La conferenza dei Comuni dell’arbitro Ato ha approvato l’iter che porterà alla nascita della nuova società Idroservice, scorporandola da Lario Reti Holding. Ora la patata bollente passa alla Provincia, chiamata ad avallare il documento o, nel caso, a proporre modifiche che eventualmente dovranno essere sottoposte al giudizio dei sindaci soci.
Neppure l’ultima azione del comitato per l’acqua pubblica, presente con striscioni e volantini e ad un cui rappresentante il presidente Paolo Strina ha concesso di intervenire durante l’assemblea, dunque, è servita a cambiare l’orientamento della conferenza, alla quale hanno dato vita ieri solo 50 sindaci.
Ad esprimere perplessità sul documento è stato in particolare Merate, che con il vicesindaco Massimiliano Vivenzio ha chiesto formalmente una sospensione respinta però dall’assemblea.
Dal canto suo, il referente del comitato ha ricordato le 1.500 firme depositate in Provincia e ha messo sull’attenti i sindaci: «Qualcuno potrebbe impugnare la delibera se voi la avallate, con il rischio di incorrere nel danno erariale e finire con una gara forzosa».
Diverse anche tra i Comuni le posizioni dubbiose (tanto che alla fine il voto è stato contrario da parte di Olginate, Merate, Cernusco, Crandola, Castello, Mandello e Lomagna e l’astensione di Calolzio, Robbiate e Barzio), ai quali ha replicato secco il sindaco di Lecco. «Non stiamo giocando a Monopoli: da questa delibera deve venire un’indicazione chiara sul fatto che due società devono diventare una nel minor tempo possibile. Chi di noi (sindaci, ndr.) fomenterà ricorsi contro questa delibera – ha concluso minaccioso Virginio Brivio – si assumerà la responsabilità, nel Paese delle incertezze, di mettere una zeppa su questo percorso. E nessuno faccia illazioni sul fatto che abbiamo scelto questo percorso per arrivare a privatizzare». .
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