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Domenica 25 Ottobre 2009
«Dono a Gussoni una casa
per non vederlo più qui»
Paolo Di Gregorio non è tranquillo. Teme che il genero possa tornare a vivere in Valtellina dopo il terribile delitto commesso nel gennaio del 2000 che gli portò via la figlia Sonia
«Pur di non vedermelo più gironzolare attorno - racconta - sono disposto a donargli la mia casa a Licodia Eubea, in provincia di Catania, dove sono nato. Non voglio che la mia famiglia, a suo tempo lasciata sola dai magistrati di Sondrio che potevano evitare l’omicidio, perché a loro si rivolse Sonia con una denuncia per stupro e minacce dimenticata in un cassetto, torni in pericolo. La mia nipotina è stata affidata a me, porta il cognome della madre, uccisa quando aveva soltanto 3 anni. Non deve subire altri traumi».
Gussoni è assistito dall’avvocato Marco Romanello di Biella e attualmente si trova nel penitenziario psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere (Mantova) dove sta ultimando di scontare la sua condanna che prevedeva anche una detenzione minima di 3 anni in un manicomio giudiziario.
«Al momento pratica attività sportiva e fa il giardiniere all’interno della struttura - spiega l’avvocato Romanello - e sono fiducioso sul fatto che il giudice, tra pochi giorni, lo rimetta completamente in libertà. Al vaglio del giudice c’è la pericolosità sociale del mio cliente che ritengo sia venuta completamente meno. Vuole rifarsi una vita - aggiunge - lontano dal paese in cui è avvenuta la tragedia».
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