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Giovedì 01 Ottobre 2009
Carta igienica e sapone:
la scuola chiede aiuto
All’acquisto di questo ed altro serve il contributo volontario che alcune scuole di Sondrio si sono viste costrette a chiedere da quest’anno alle famiglie
All’acquisto di questo ed altro serve il contributo volontario che alcune scuole di Sondrio si sono viste costrette a chiedere da quest’anno alle famiglie, in seguito ai continui e ripetuti tagli dei finanziamenti statali che hanno di fatto prosciugato le casse scolastiche, alcune delle quali sull’orlo della bancarotta come peraltro già denunciato a più battute dai sindacati.
In particolare, una voce è stata depennata dall’oggi al domani dal ministero dell’Istruzione: e cioè quella relativa ai finanziamenti per “il funzionamento amministrativo-didattico” che venivano giustappunto utilizzati dagli istituti per l’acquisto del materiale sopra menzionato.
Libertà alle famiglie che possono decidere o meno se intervenire, trattandosi per l’appunto di un contributo volontario, come non mancano di sottolineare i dirigenti del primo e terzo circolo didattico di Sondrio Luigi Pentimone e Giulia Rainoldi che proprio da quest’anno hanno rispettivamente chiesto nel primo caso circa 6 e nel secondo 5 euro. Una scelta, per entrambi, licenziata già a giugno con votazione unanime del consiglio di circolo. Alla media Ligari già da alcuni anni si chiede la compartecipazione delle famiglie nella misura di 12 euro, mentre per ora sia il secondo circolo di via Vanoni che la Sassi-Torelli sono riusciti ad arrangiarsi con le “proprie forze”, anche se per stessa ammissione dei rispettivi dirigenti Carlo Zanesi e Raffaella Giana «si fa fatica a garantire il funzionamento scolastico con le risorse che si riducono di anno in anno».
Snocciola dati oggettivi Pentimone, che ha spiegato le motivazioni che hanno spinto alla richiesta del contributo in una lettera inviata alle famiglie: «E’ stato azzerato il finanziamento ministeriale per il funzionamento amministrativo-didattico 2009 che negli anni precedenti per il nostro istituto era dai 6.000 agli 8.000 euro a fronte di esigenze crescenti poste da una didattica che voglia essere sempre più efficace e da un servizio che deve ricercare la massima efficienza». Si pensi ad esempio solo all’aumentata sensibilità per l’igiene, in seguito al timore di diffusione della nuova influenza: quel continuo lavarsi le mani che richiede per forza di cose l’uso del sapone.
«E’ un contributo volontario, a discrezione delle famiglie, che chiediamo da alcuni anni – spiega dalla Ligari la preside Benzoni – al fine di garantire un livello dignitoso ed evitare una sofferenza dell’attività didattica anche perché la nostra è una scuola che è abituata ad offrire molto nell’ambito della progettualità». Progetti non solo di arricchimento dell’offerta formativa, ma anche per garantire le basi a chi, ad esempio, proviene da un paese straniero e necessita di una didattica personalizzata: «Gli alunni stranieri al momento dell’inserimento non usano i libri – prosegue Benzoni -, perché non possiedono le conoscenze linguistiche; quindi all’inizio si utilizza materiale alternativo, come schede di supporto che vengono fotocopiate. Una didattica personalizzata come quella per gli alunni diversamente abili che implica la produzione di materiali».
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