Malumore tra i frontalieri
dopo il sequestro dell'auto

"Macchè frode, lavoriamo e viviamo in Svizzera tutta la settimana e rientriamo a casa solo il weekend"

a.marsetti

C'è malumore tra i frontalieri impiegati in Svizzera e iscritti all’Aire - l’elenco dei residenti all’estero - che, nei giorni scorsi, hanno dovuto fare i conti con il sequestro delle vetture con targa svizzera da parte delle autorità doganali di Villa di Chiavenna. Alla base del provvedimento c’è un controllo effettuato dalle Fiamme gialle in materia di fittizio trasferimento della residenza all’estero da parte di cittadini italiani che hanno mantenuto in Italia la loro dimora abituale ovvero la sede principale dei propri interessi ed affari. Per capire il punto di vista dei diretti interessati bastano le parole di Dante Tentori, cinquantaduenne di Santa Croce di Piuro. L’uomo, magazziniere in una ditta di perforazioni, si è visto sequestrare una Volkswagen Golf, una vettura immatricolata in Svizzera nel 1995 con un valore di 400 euro. «Ma quale residenza fittizia – spiega con una certa amarezza -. Io, come credo i miei colleghi, lavoro in Svizzera onestamente dal lunedì al venerdì e torno in Italia dalla mia famiglia nel fine settimana. Ora, dopo essere rimasto a piedi in dogana, devo pagare una multa e non ho più una vettura per andare a lavorare».

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Domenica 14 Giugno 2009

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