Dubino, il sindaco in manette
Preso con la mazzetta in mano

Arrestato Stefano Barri: cinquemila euro in una busta tra le pagine di un giornale che l'imprenditore si è sfilato di tasca e ha passato nelle mani del sindaco.

DUBINOCinquemila euro in una busta tra le pagine di un giornale che l'imprenditore si è sfilato di tasca e ha passato nelle mani del sindaco.

Con indifferenza. Con nonchalance. Peccato che a vedere - e a filmare - quella scena ci fossero agenti della polizia giudiziaria. Nessuno ha visto spuntare manette ai polsi di Stefano Barri, 44 anni, sindaco di Dubino, perché gli agenti si sono mossi senza attirare l'attenzione, ma quando hanno detto al primo cittadino «deve venire con noi in questura», le uniche parole che gli sono uscite di bocca pare siano state "mi hanno incastrato".

L'arresto in flagranza di reato è avvenuto mercoledì all'ora di cena, ma la notizia si è diffusa ieri quando in municipio si sono (ri)presentati gli agenti con un mandato di perquisizione che ha interessato l'ufficio tecnico e l'ufficio di Barri. Agenti anche a casa dell'arrestato e dell'architetto della Valchiavenna che si è occupato della pratica inerente il Pgt.

C'è voluto poco per capire che la presunta mazzetta ha a che fare con questioni urbanistiche. A chiarire i contorni è una delle parti offese: l'ingegnere Carlo Contessa, fratello di Rino, impresario edile di Dubino (ma in questa vicenda figura come privato cittadino), colui che materialmente ha dato la mazzetta al sindaco dopo aver avvisato la Procura.

«Esatto, io e mio fratello siamo parti offese. Rino, alcuni anni fa ha presentato domanda per cambiare la destinazione d'uso di un suo terreno: da agricolo a edificabile. Una pratica per la quale sono stato contattato dal sindaco che mi ha chiesto del denaro... Non è accaduto altre volte. Quella di ieri l'altro è stata la prima e l'ultima. A certe richieste non si può e non si deve dire mai di sì. Non mi faccia dire altro». La difesa di Barri lascia intendere ma non parla. L'avvocato Giulio Speziale di Morbegno si limita a dire di aver fatto un passo indietro e di non poter difendere il sindaco (a fianco del quale si è comunque trattenuto prima del suo arresto) in quanto incompatibile poiché rappresenta il Comune in una causa penale che vede i due Contessa accusati di abuso edilizio per la costruzione di un capannone nella zona industriale di Dubino. «Posso solo dirle - afferma l'avvocato Speziale - che il municipio ha chiesto100mila euro di danni».

«Ecco - precisa Carlo Contessa - non tirate in ballo quella vicenda perché con questa storia non c'entra davvero nulla . Qui non si parla di imprese edili, società e concessioni edilizie per capannoni. Come le ho detto di mezzo c'è un terreno di un privato cittadino».

L'arresto in Bassa Valle avrà certamente ripercussioni anche politiche. Barri, che figura nel coordinamento provinciale del Pdl (a congresso si era presentato con Silvano Passamonti), non solo potrebbe dimettersi dalle cariche del movimento, ma addirittura da sindaco.

Una decisione opportuna anche ai fini della sua difesa che mira ad ottenere gli arresti domiciliari, non potendo più essere invocato il rischio dell'inquinamento di prove o della reiterazione del reato. Vedremo. E sentiremo cosa Barri dirà domani mattina alle 11, quando verrà sottoposto a convalida dal gip Barbara Licitra.

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