«Super chiusa, perse
mille prenotazioni»

Venti pullman persi uguale mille prenotazioni andate in fumo in tre settimane. Si fanno in fretta i conti negli alberghi e nei ristoranti della Valchiavenna nei giorni della superstrada 36 chiusa. Lo confermano le parole di Mario Saligari, titolare dell'omonimo albergo di Verceia e del crotto Ghiggi di Villa di Chiavenna

VERCEIA Venti pullman persi uguale mille prenotazioni andate in fumo in tre settimane. Si fanno in fretta i conti negli alberghi e nei ristoranti della Valchiavenna nei giorni della superstrada 36 chiusa. Lo confermano le parole di Mario Saligari, titolare dell'omonimo albergo di Verceia e del crotto Ghiggi di Villa di Chiavenna.

«Collaboriamo con un tour operator di Milano che organizza gite in giornata - spiega -. Da ieri alla metà di giugno avevamo in programma l'accoglienza di una ventina di pullman. Sono stati cancellati tutti. Ieri, inoltre, aspettavamo tre autobus al crotto. Ne è arrivato uno solo. La causa è una sola: la strada chiusa. Nei giorni scorsi alcuni nostri clienti francesi avrebbero voluto trascorrere una giornata in Valsassina, hanno dovuto rinunciare. Ci sono state anche cancellazioni di turisti tedeschi. Il turismo "di passaggio", quello delle persone che venivano in valle in giornata, è in ginocchio».

Gli albergatori sostengono che le responsabilità vanno chiarite. «Basta un semplice calcolo. Moltiplicando le presenze perse per il margine unitario, ridotto ma comunque presente, si capisce subito l'entità della perdita. Si tratta di quei soldi che avremmo usato per pagare i salari. Vorrei chiedere i danni, ma a chi? Forse all'Anas? Fatto sta che non sappiamo come pagare gli stipendi dei dipendenti fissi. Già c'era la crisi, abbiamo trascorso una prima parte di primavera da dimenticare, con le banche che esigono la massima puntualità. Se non avessimo seminato bene, ora i nostri fornitori non ci darebbero credito e non ci sarebbe più la possibilità di andare avanti.  Ci vuole l'aiuto delle istituzioni. Nei prossimi giorni ci faremo avanti per chiedere supporto».

Anche in Valle Spluga tutto è praticamente deserto. Tra clima praticamente invernale e problemi con le strade, sembra che i turisti siano rimasti lontani dalla zona di Madesimo e Campodolcino.

«Speriamo di recuperare in estate - aggiunge Saligari -. Puntiamo molto sul turismo sportivo, dal lago agli itinerari per la mountain bike, a cominciare dal Tracciolino. Abbiamo delle prenotazioni incoraggianti per i prossimi mesi da parte di gruppi di ciclisti. Stiamo raccogliendo i frutti del lavoro di qualità svolto da istituzioni e imprese, ma purtroppo non basta». E l'Expo si avvicina. «Dobbiamo risolvere in maniera seria tutti i problemi legati alla viabilità, altrimenti dovremo pagare un prezzo altissimo. Questa occasione non va persa, anche perché probabilmente è una delle ultime».

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