Folle corsa a Chiavenna
Automobilista confessa

Gli agenti della polizia locale lo avevano già identificato, ma non hanno fatto in tempo ad andare a casa sua. Il conducente della Renault 5 bordeaux si è presentato al comando per dire che alla guida della macchina c'era lui

CHIAVENNA Gli agenti della polizia locale lo avevano già identificato, ma non hanno fatto in tempo ad andare a casa sua. Il conducente della Renault 5 bordeaux si è presentato al comando per dire che alla guida della macchina c'era lui. 

È un chiavennasco di venticinque anni l'autore del giro in auto nei viali e sulle aiuole dei giardinetti di San Fedele. Nella notte fra domenica e lunedì, poco dopo le 3,30, alcuni residenti sono stati svegliati dal rumore prodotto dal passaggio di una R5 bordeaux nell'area verde. Alcuni, dopo il brusco risveglio, hanno riconosciuto il modello di vettura e hanno addirittura ripreso la scena con il cellulare. Appena sono venuti a conoscenza dell'accaduto, gli uomini del comando di piazza Bertacchi hanno utilizzato il sistema di videosorveglianza installato in via Valsecchi e all'ingresso di via Ugo Cerletti. La vettura è stata ripresa in tre momenti, proprio nell'orario indicato dai residenti della zona, e le targhe sono perfettamente riconoscibili. Caso chiuso, insomma, nel giro di poche ore.

Nel primo pomeriggio di martedì, il giovane - di cui non è stata resa nota l'identità - si è presentato spontaneamente dalla polizia locale. Ha ammesso le proprie responsabilità agli uomini del comandante Maurizio Frenquelli. I danni materiali non sono particolarmente elevati ed è previsto un risarcimento. Ci sono violazioni amministrative legate al mancato rispetto di regolamenti comunali e del codice della strada. Non vanno escluse conseguenze penali: il comando sta valutando questa ipotesi. L'amministrazione comunale ha seguito il lavoro della polizia locale.

«La realtà supera la fantasia in questo caso - è il commento del sindaco di Chiavenna, Maurizio De Pedrini -. Certi personaggi riescono a creare disagi alla comunità e a fare danni in modo incredibile. Non posso che essere contento della soluzione rapida e precisa del caso attraverso l'utilizzo della videosorveglianza. Il responsabile ha riconosciuto le proprie azioni, atti che definire vandalici è un eufemismo».

Dopo i problemi provocati da un giovane sudamericano, stavolta gli stranieri non c'entrano. «Mi lascia molta amarezza pensare che ci siano cittadini che possano arrivare a comportamenti così inaccettabili. Non stiamo parlando di soggetti marginali o provenienti dall'estero: qui si tratta di chiavennaschi. La deriva rispetto a valori minimi di convivenza civile è evidente. Stiamo parlando, inoltre, di un'area che è oggetto di interventi di riqualificazione significativi, promossi per andare incontro alle esigenze della cittadinanza».
Non è la prima volta che i giardini sono oggetto di scorribande. Negli anni è capitato che i residenti venissero infastiditi da sgommate e gare di velocità sullestrade e da ingressi con i mezzi nell'area verde.

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