Samolaco scioglie le riserve
Non aderisce al Comune unico

Il Comune non entrerà a far parte del gruppo di comuni che hanno deciso di avviare il processo di fusione e si orienterà invece, spinto dalla legge, a trovare forme di alleanza sui servizi con gli altri Comuni dissenzienti

SAMOLACO L'amministrazione di Samolaco non parteciperà al processo di fusione tra comuni in Valchiavenna. Sciolti gli ultimi dubbi riguardo la partecipazione del comune del fondovalle chiavennasco. Samolaco rimarrà fuori e cercherà, visto quanto prevede la legge che impone ai comuni sotto i 3.000 abitanti di associare le funzioni comunali entro la fine dell'anno, convergenze con le amministrazioni schierate per il no al progetto di fusione, voluto da Chiavenna, Prata Camportaccio, Gordona, Mese, Menarola e Verceia.


Il quadro è definito sul fronte dei partecipanti. Il nuovo comune unico sarà di fondovalle, visto che nessuno dei comuni delle due valli laterali, Bregaglia e Spluga, aderirà. Almeno per il momento. C'è, infatti, una proposta avanzata dall'Anci Lombardia alla Regione per il varo di una normativa precisa che incentivi i procedimenti di fusione. All'interno delle proposte quella di lasciare aperta una porta fino al 30 settembre per avviare l'iter con la delibera dei consigli comunali in tempo per le elezioni amministrative previste per la primavera del 2014. Nel caso in cui la proposta dell'Anci dovesse essere accettata i comuni "dissidenti" avrebbero quattro mesi per ripensarci.


Al momento il fronte del No è maggioritario in valle. Schierati Madesimo, Campodolcino e San Giacomo in Vallespluga, Villa di Chiavenna e Piuro in Valbregaglia e Novate Mezzola e, ora, Samolaco nel fondovalle. Pronta la delibera standard che sarà portata all'approvazione dei singoli consigli comunali.


Una delibera attesa nei giorni scorsi ma che nelle ultime ore ha dovuto subire qualche modifica proprio per "stralciare" la posizione di Samolaco. Soprattutto dalla cartografia contenuta nella relazione allegata, realizzata dalla società di consulenza che ha supportato il progetto.Il primo consiglio comunale chiamato ad approvarla, lunedì sera, sarà quello di Prata Camportaccio, ma dal 27 maggio al 5 giugno il passaggio sarà fatto da tutti.


Aggiornato anche l'elenco dei possibili nomi: Valchiavenna, Rive del Mera, Piana di Chiavenna. Valle del Mera, Rezia di Valchiavenna. «Contestualmente - scrivono i cinque sindaci in una nota diffusa l'altro ieri - avrà inizio il fondamentale lavoro di predisposizione del nuovo statuto comunale nel quale verrà dato riconoscimento, autonomia e valorizzazione alle comunità di ogni attuale Comune nell'interesse dei cittadini e dei loro bisogni».

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