Bufera di neve allo Spluga
Frontalieri bloccati in dogana

È stata una mattinata da dimenticare ieri per i frontalieri e gli altri automobilisti in viaggio sulla 36 al passo dello Spluga. Alla dogana svizzera c'è stato il caos per la bufera di neve

MADESIMO È stata una mattinata da dimenticare per i frontalieri e gli altri automobilisti in viaggio sulla 36 al passo dello Spluga. Nel corso delle prime ore della giornata sul versante italiano le condizioni sono state discrete e non si sono riscontrati particolari problemi, mentre dalla dogana italiana a quella svizzera c'è stato il caos. I primi a restare fermi sono stati i frontalieri: le proteste di diversi lavoratori sono state vivaci e motivate. «C'è stato il caos totale - ha raccontato ieri Ivan Cameroni, segretario dei frontalieri della Cisl -. Anche io ero in viaggio per Coira e appena dopo il confine siamo rimasti tutti bloccati. C'erano auto con le gomme estive e tutti sono stati costretti a fermarsi. Una confusione totale. Credo che gli svizzeri avrebbero potuto fare di più per evitare questo epilogo. Non è sufficiente mettere un cartello a Splugen: se il passo è aperto bisogna garantire la percorribilità di tutta la strada».


Nel primo pomeriggio di ieri Anas - presente sul posto con il funzionario di zona - ha comunicato che è provvisoriamente chiuso - in entrambe le direzioni di marcia -, il tratto di strada statale 36 del Lago di Como e dello Spluga compreso tra Montespluga e il confine, proprio a causa di una bufera di neve che ha interessato il territorio comunale di Madesimo. Il tratto di strada statale verrà riaperto al transito non appena cesseranno le avverse condizioni meteorologiche attuali. La centrale di Sondrio dei vigili del fuoco ha inviato sul posto alcune squadre di Madesimo e Campodolcino per aiutare alcuni automobilisti in difficoltà. I pompieri hanno soccorso, prima, un frontaliere di 50 anni in stato ipotermico, S. DC. di Chiavenna, che tentava di raggiungere a piedi la frontiera, essendo rimasto in panne. Poi, anche una famiglia tedesca rimasta bloccata a 200 metri dalla dogana in territorio svizzero.


In una Valchiavenna costretta a fare i conti con la chiusura della 36 a sud, con la provinciale interrotta a Isola e la neve in paese a Madesimo, i disagi sono stati ancora meno accettabili.


«Le condizioni meteorologiche sono difficili, siamo costretti a fare i conti con la neve nella seconda metà di maggio ed è un evento eccezionale - spiega il sindaco Franco Masanti-. Al tempo stesso dobbiamo rilevare che la situazione ci lascia perplessi. Appena c'è neve, gli svizzeri sembrano insensibili alle esigenze dei viaggiatori. Come Comune, purtroppo, non possiamo fare molto. Credo che sarebbe necessaria una vera e propria pressione istituzionale, a cominciare dalla Regione, nei confronti delle autorità elvetiche».

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