Crisi Frisia, i lavoratori
oggi al nuovo presidio

Torna il presidio in piazza dei lavoratori alla Frisia. Da questa mattina una nutrita delegazione dei diciassette dipendenti dell'azienda di Piuro tornerà a manifestare nel cuore del paese dell'azienda di acque minerali.

PIURO Torna il presidio in piazza dei lavoratori alla Frisia. Da questa mattina una nutrita delegazione dei diciassette dipendenti dell'azienda di Piuro tornerà a manifestare nel cuore del paese dell'azienda di acque minerali.
Operai e sindacalisti inizieranno la protesta alle 9, proprio sotto il municipio del Comune della Val Bregaglia. L'obiettivo non è, chiaramente, l'amministrazione comunale. Il sindaco Paolo Lisignoli ha svolto un ruolo di mediatore con l'azienda e ha mantenuto i contatti con tanti altri interlocutori. Si è scelta questa sede per l'iniziativa soprattutto perché è centrale e perché in azienda è tutto chiuso e spento. Gli operai vogliono tenere alta l'attenzione su una situazione complicata e a tratti paradossale.

A circa un anno dall'inizio della vera e propria crisi, ai lavoratori mancano alcuni stipendi e mesi di cassa integrazione e soprattutto certezze sulla prosecuzione dell'attività della fabbrica.

Tutto è fermo da mesi e con il passare del tempo le probabilità di ripartire si riducono. La proprietà ha sostenuto in diverse occasioni di avere delle carte da giocare, anche perché le qualità del prodotto sono note e apprezzate sul mercato italiano e internazionale, ma sembra che l'attesa per l'avvio della partita sia sempre più lunga.

Ora la richiesta per la cassa integrazione è attiva da un paio di mesi, ma non basta per garantire tutta la tranquillità necessaria. «Purtroppo non ci sono novità ufficiali sul fronte degli acquirenti di cui si è parlato con una certa intensità nei mesi scorsi - sottolinea dalla Flai-Cgil il segretario provinciale Vittorio Boscacci -. Dopo l'intervento della Prefettura, non si sono più avute notizie delle trattative con l'imprenditore svizzero. In questa fase c'è però un'altra novità. Finalmente c'è un nuovo studio di commercialisti che si occupa della vicenda di Frisia. Si è chiusa quella spiacevole fase di vuoto che ha caratterizzato i mesi scorsi. Ora abbiamo un interlocutore sia a livello societario - cioè Franco Capanna -, sia per quanto riguarda le questioni fiscali».

A differenza di quanto avviene in altri comparti del manufatturiero, nell'ambito dell'agroalimentare non si osservano altre situazioni di crisi e di ricorso agli ammortizzatori sociali.

Si sono persi dei posti di lavoro, ma non attraverso dei licenziamenti. Ci sono stati casi soprattutto casi di mancata conferma dei contratti a tempo determinato e di annullamento del turn over nello staff aziendale. «Nel complesso la situazione dell'agroalimentare è, tutto sommato, confortante, vista la realtà generale dell'economia locale - conclude Boscacci -. Una recente analisi di Confindustria parla di fatturati stabili e marginalità ridotte. Certamente abbiamo chiari alcuni obiettivi condivisi con gli imprenditori, a cominciare dalla necessità di fare risalire la marginalità e i livelli occupazionali. In passato le assunzioni, anche stagionali, di questo settore, hanno rappresentato un'importantissima opportunità per i lavoratori. Ora purtroppo la situazione appare differente».

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