Colpito alla testa da un sasso
Muore guida alpina di 55 anni

Era Emanuele Gianera, di Campodolcino: è stato colpito mentre faceva un'escursione. Era volontario del Cai e volontario del pronto soccorso

CAMPODOLCINOÈ stato molto probabilmente un sasso caduto dalla montagna a colpire alla testa Emanuele Gianera e a togliergli la vita dopo una breve agonia.

Mancavano pochi minuti alle 17 di ieri quando una ragazza ha notato il corpo dell'uomo a terra sopra il muro di sostegno della strada che collega Campodolcino all'abitato di Starleggia.

Proprio in quel punto, alcuni mesi fa, era caduta la frana che ha spinto l'amministrazione comunale a emettere un'ordinanza per chiudere la strada a scopo precauzionale. <+togli_rientro>

Il versante, insomma, è da mesi molto instabile. E il disgelo dei giorni scorsi, unito ai temporali di ieri, non può che aver aumentato i distacchi di materiale dal fianco della montagna. Sembra che Gianera, 55 anni, fosse impegnato in una normale escursione quando è stato colpito alla testa dal sasso. Una botta violenta, ma non tanto da far pensare al peggio, almeno in un primo momento. Secondo quanto raccontato dai soccorritori, quando la ragazza ha avvertito il 118 il ferito era cosciente, parlava ed era in grado di riconoscere le persone. L'allarme, infatti, è stato diffuso in codice giallo e non rosso, cioé di allerta massima.

Nel giro di pochi minuti erano arrivate due ambulanze, quella della Croce Rossa di Campodolcino e quella con il medico in arrivo dall'ospedale di Chiavenna, i Vigili del fuoco volontari di Madesimo e i compagni del Soccorso alpino sempre di Madesio. Sì, compagni, perché Emanuele, per tutti semplicemente "Lele", era uno di loro. Residente nella frazione di Fraciscio di Campodolcino, non solo era un volontario della delegazione Madesimo del Soccorso alpino, ma faceva parte anche dello staff dei soccorritori del 118.

Era un uomo di montagna, una guida alpina, un profondo e appassionato conoscitore di ogni angolo della Valle Spluga in ogni stagione dell'anno e un alpinista tanto esperto da partecipare anche a spedizioni extraeuropee.Anche l'eliambulanza, la stessa sulla quale era salito decine di volte per aiutare le persone in difficoltà sulle montagne, è stata mobilitata per raggiungere il ferito. Le proibitive condizioni meteo hanno però costretto il pilota a fermarsi a Chiavenna. Le condizioni dell'infortunato intanto stavano peggiorando: con il passare dei minuti Gianera ha perso conoscenza.

I soccorritori hanno tentato il tutto per tutto, correndo all'ospedale di Chiavenna con l'ambulanza per il ricovero d'urgenza.

Tutto inutile: poco dopo il ricovero, i medici hanno dovuto constatare il decesso. La drammatica notizia si è diffusa nel giro di pochi minuti e all'ora di cena è stata comunicata anche ai carabinieri della Compagnia di Chiavenna, intervenuti sul posto con una pattuglia per le prime indagini.

Secondo le ipotesi avanzate nella serata di ieri dagli uomini del capitano Salvatore Malvaso, il tragico incidente è stato causato dalla caduta di un masso che ha colpito l'esperto alpinista proprio nella zona della frana caduta a più riprese negli ultimi mesi. Ieri, nelle ore dell'incidente e dei soccorsi, le condizioni meteorologiche erano proibitive e non è stato possibile chiarire fino in fondo la situazione, anche perché non c'erano testimoni.

La scomparsa di Gianera ha lasciato senza parole non solo i compaesani e tanti altri abitanti della Val San Giacomo, ma anche molti altri appassionati di montagna della Valchiavenna.

Già nella serata di ieri erano in tanti, all'ospedale di Chiavenna, gli amici e gli alpinisti decisi a stringersi attorno al dolore della famiglia - Gianera lascia la moglie e tre figlie - nel momento più difficile. Fino a qualche anno fa Gianera era stato impegnato anche in consiglio comunale a Campodolcino tra i banchi di un gruppo di minoranza.

Quasi certamente già oggi si potrà conoscere la data dei funerali

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