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Martedì 16 Aprile 2013
L'alimentare tiene bene
Ma niente assunzioni
Un'indagine condotta su diciassette imprese iscritte alla sezione Alimentari di Confindustria Sondrio, appartenenti a varie filiere produttive - insaccati, vino e bevande, farine e paste, conserve e altro - e ben distribuite in termini di dimensioni aziendali, ha evidenziato un quadro discretamente positivo per i livelli di attività
Un'indagine condotta su diciassette imprese iscritte alla sezione Alimentari di Confindustria Sondrio, appartenenti a varie filiere produttive - insaccati, vino e bevande, farine e paste, conserve e altro - e ben distribuite in termini di dimensioni aziendali, ha evidenziato un quadro discretamente positivo per i livelli di attività. La metà delle imprese rileva fatturati in crescita sia per il 2012, sia per l'anno corrente, anche se un operatore su cinque segnala contrazioni progressive del giro d'affari.
Una situazione analoga emerge dall'analisi dei volumi produttivi, che il 20% delle imprese rileva in calo, con lievi peggioramenti nel 2013. Sembra più rassicurante il dato sulla produzione per l'estero, che presenta prospettive migliori. Il 50-60% delle imprese fa segnare volumi in aumento. Solo il 20% circa delle aziende si dichiara insoddisfatto dei livelli raggiunti nella saturazione della capacità produttiva. La sostanziale tenuta della produzione si riflette sugli organici aziendali, che nella maggior parte dei casi (70-80%) sono previsti stabili. Quasi nessuno riduce il personale, ma pochi (10-20%) assumono.
Sono meno confortanti le evidenze relative alla marginalità, diminuita già nel 2012 per il 47% delle imprese e prevista in ulteriore calo nel 2013 per il 60% circa degli operatori. Quasi nessuno segnala profitti in aumento. In questa fase la tenuta dei margini è considerata il massimo obiettivo raggiungibile. Le ragioni principali di questo fenomeno sono originate dall'aumentata pressione sui prezzi di vendita, generata dalla crisi, e dagli incrementi sulle quotazioni delle materie prime. Metà delle imprese ha rilevato rincari nel corso del 2012, mentre ci si attende maggiore stabilità nel 2013. Gli aumenti sono previsti solo dal 12% degli operatori.
È emerso un buon livello di soddisfazione nell'utilizzo dei canali distributivi, che vedono una prevalenza della Grande distribuzione organizzata per il 50% delle aziende. È molto più critico, e in ulteriore deterioramento rispetto al recente passato, il dato relativo alla filiera dei pagamenti: oltre il 70% delle aziende segnala insolvenze da clienti in crescita nel 2012 (era il 50% 2 anni fa), con particolare riferimento a chi distribuisce tramite grossisti e, soprattutto, dettaglianti. Le difficoltà dell'economia si fanno sentire anche sul settore alimentare, al punto che il 65% delle aziende intervistate dichiara per il 2013 un calo della fiducia percepita nelle prospettive di ripresa del comparto (era il 37% due anni fa).
Appare confortante il dato sui progetti innovativi che quattro aziende su cinque stanno portando avanti, specialmente in area ricerca e sviluppo e nuovi prodotti. È senza dubbio unteressante anche l'evidenza delle figure professionali più ricercate, che accanto a ruoli tradizionali fa emergere l'esigenza di profili nuovi in ambito comunicazione e web marketing.
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