Ostello e passerella sul Bitto
per il rilancio di Morbegno

In città si è parlato dei due progetti che interessano direttamente l'area della Bassa Valle: l'opera di restauro del complesso conventuale di Sant'Antonio, premiata da un contributo del 50% di Fondazione Cariplo (cioè 550mila euro su 1.050.000 euro totali) e la sua nuova destinazione d'uso come struttura ricettiva, e la riqualificazione del Parco della Bosca con il collegamento ciclopedonale sul torrente Bitto

MORBEGNO «Ci ricordiamo com'era l'ex chiesa di Sant'Antonio: fredda, inospitale e difficile da usare. Con una riqualificazione attenta abbiamo restituito alla città una struttura viva, capace di ospitare 120 eventi dalle iniziative per bambini alla musica classica, dalla promozione aziendale al matrimonio civile. Per questo la valorizzazione del territorio, del suo turismo e del suo patrimonio offerto dal Distretto culturale è un'occasione importantissima per la nostra città».

Così il sindaco Alba Rapella venerdì ha introdotto il convegno dedicato al Distretto culturale della Valtellina a Morbegno, ideato e promosso da Fondazione Cariplo, sostenuto dalla Provincia e condiviso da Comune e Comunità montana di Morbegno e Fondazione di sviluppo locale.

Si è parlato dei due progetti che interessano direttamente l'area della Bassa Valle: l'opera di restauro del complesso conventuale di Sant'Antonio, premiata da un contributo del 50% di Fondazione Cariplo (cioè 550mila euro su 1.050.000 euro totali) e la sua nuova destinazione d'uso come struttura ricettiva, e la riqualificazione del Parco della Bosca con il collegamento ciclopedonale sul torrente Bitto.

Interventi sui quali sono intervenuti Costantino Tornadù, assessore alla Cultura della Provincia di Sondrio, Carlo Orio, assessore della Comunità montana di Morbegno, Sergio Schena, segretario generale della Fondazione di Sviluppo locale e responsabile del progetto Distretto Culturale della Valtellina. E poi i tecnici Graziano Tognini, architetto (progettista dell'intervento sul Sant'Antonio) e l'ingegner Dario Mossini (Bosca).

Mentre Giorgio Bianchi, Freestyle Hospitality, si è soffermato sul tema "Territorio e ricettività a Morbegno". Proprio i dati analizzati dalla società di ricerca e sviluppo di Bianchi hanno confortato la necessità di una nuova struttura ricettiva a Morbegno. «Dove sono presenti tre alberghi, un bed&breakfast e un agriturismo per un totale di posti letto inferiore a 100 - ha spiegato -. Non solo l'offerta ricettiva è limitata, ma è anche poco comunicata o commercializzata: in una ricerca su Internet compare un solo albergo. Per questo sviluppare la ricettività con un progetto sostenibile è importante».

Anche perché di strutture di questo genere, cosiddette leggere, in zona non ce ne sono e l'ostello al Sant'Antonio si inserirebbe come servizio in rete con le strutture già presenti. «Pensiamo - ha affermato Bianchi - al servizio in rete con l'ostello che può essere fatto dal bar o dal ristorante vicino. Togliamoci poi dalla mente la vecchia immagine di ostello: il trend internazionale parla di catene di ostelli di qualità».

Quello morbegnese contestualizzato nel patrimonio storico del chiostro sud prevede una zona giorno (accoglienza e prima colazione) al primo piano e offrirà 23-27 posti letto con un possibile ampliamento a 33-37 posti.
L'intervento sul parco della Bosca, invece, prevede l'asfaltatura dello sterrato per 2,7 chilometri con una larghezza di 3 metri fra il Tovate e la centrale di Campovico. Mentre la passerella ciclo pedonale sul Bitto sarà un ponte a traliccio di 54 fra Cosio Valtellino e Morbegno (260mila euro); esso si unirà il collegamento alla viabilità ordinaria a Cosio (55mila euro).

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