Un raid di vandali alla Croce Rossa
Distrutte tre ambulanze al deposito

Mezzi non dell'ultima generazione e non nelle migliori condizioni proprio in ragione della loro età, ma ancora funzionanti e pur sempre utilizzati per dei servizi di soccorso a chi si trova in difficoltà o bisognoso di aiuto

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SONDRIONon è la prima volta in assoluto in provincia, ma fa sempre un certo effetto: qualcuno l'altra sera non ha trovato di meglio da fare che darsi al vandalismo per il solo gusto dei fare dei danni. Ma tanto per rendere ancora più odioso il proprio gesto, non ha avuto scrupoli a prendersela con i mezzi dei volontari della Croce Rossa.




Mezzi non dell'ultima generazione e non nelle migliori condizioni proprio in ragione della loro età, ma ancora funzionanti e pur sempre utilizzati per dei servizi di soccorso a chi si trova in difficoltà o bisognoso di aiuto. Stando alla ricostruzione fatta dai Carabinieri che indagano sull'accaduto, tutto è successo martedì sera.




È allora che qualcuno (quasi certamente più di una persona) è entrato nel deposito dei mezzi in via Bormio, nella zona industriale della città, è si è scatenato contro i veicoli che lì si trovavano: un'ambulanza, un'autolettiga e un'auto.




Non soltanto a tutti i veicoli sono stati rotti i finestrini e i fanali, ma anche ammaccate le carrozzerie, probabilmente prese a mazzate con delle spranghe o dei sassi. Ma non solo: avendo trovato un estintore, gli autori della scorribanda non se lo sono lasciato sfuggire, svuotandolo all'interno dei mezzi, imbrattandoli completamente. E non hanno resistito alla tentazione di salire su un muletto parcheggiato nel deposito, azionandolo in modo tale ammaccare i veicoli e da strappare il quadro elettrico e i fili della ex sede dell'Enel che oggi ospita i mezzi della Croce Rossa.




In base a una prima stima, i danni ammontano a 8mila euro.




Sarebbero stati molto più ingenti se i mezzi fossero stati di immatricolazione più recente e godessero, di conseguenza, di una diversa quotazione.




Uno di questi, peraltro, avrebbe dovuto essere consegnato adesso alla Protezione Civile.




Mezzi vecchi ma tutt'altro che inservibili, insomma, che per essere rimpiazzati richiederanno una cifra ben più alta del proprio valore commerciale.




Per il momento i responsabili non sono ancora stati individuati, ma gli inquirenti, coordinati dal capitano Claudio De Leporini, sono in possesso di alcuni elementi che potrebbero rivelarsi determinanti per risalire ai colpevoli.




In particolare, grazie ai rilievi effettuati per tutta la mattinata di ieri dai militari del Norm, sono state raccolte parecchie impronte. Adesso dovranno essere tutte analizzate, ovviamente, ma è altamente probabile che tra queste ci siano proprio quelle dei vandali.




Al momento nessuno si sbilancia e men che meno si avventura in qualche ipotesi, ma la denuncia dei vertici della Cri è stata presa con la massima serietà e le indagini stanno procedendo a pieno regime.




Quello delle impronte, peraltro, è soltanto uno tra i filoni seguiti dagli investigatori dell'Arma.




Anche dalle testimonianze raccolte in zona e dalle immagini delle telecamere a circuito chiuso che si trovano nelle vicinanze potrebbero emergere indizi importantissimi.

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