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Venerdì 22 Marzo 2013
Caspoggio non va al voto
Verso un anno di commissario
L'ultima parola non è ancora scritta, perché il termine ultimo scade il 31 marzo, ma lo scoramento si fa strada giorno dopo giorno fra i caspoggini. Perché le possibilità che il Comune vada al voto il 26 e 27 maggio prossimi sono ridotte al lumicino
Caspoggio - L'ultima parola non è ancora scritta, perché il termine ultimo scade il 31 marzo, ma lo scoramento si fa strada giorno dopo giorno fra i caspoggini. Perché le possibilità che il Comune vada al voto il 26 e 27 maggio prossimi sono ridotte al lumicino. Se, infatti, tre settimane fa i Comuni indicati fra quelli che andranno al voto a maggio erano 690 sul sito www.comuniverso.it, oggi sono 714, per cui c'è stata una progressione solo che, dicono dal palazzo comunale dove l'attenzione al sito è costante «da 3-4 giorni l'elenco non riporta alcun rinnovo». Cosa che non fa ben sperare per un eventuale "ripescaggio" di Caspoggio.
«Ne ho parlato col commissario prefettizio e viceprefetto Sabatina Antonelli, ma non ne è venuta alcuna rassicurazione - precisa Danilo Bruseghini, capogruppo di minoranza uscente e sindaco in pectore di quella che voleva essere l'amministrazione entrante -. Purtroppo, i margini per andare alle elezioni a maggio sono ridottissimi, si parla di uno slittamento alla primavera 2014 al 90%, proprio perché la documentazione relativa alle dimissioni dell'ex sindaco non è pervenuta alla Presidenza della Repubblica nei termini di legge. Pare sia datata 25 febbraio, invece, del termine ultimo fissato al 23».
Bruseghini non è affatto contento, al pari dei suoi compaesani, della situazione di stallo che si è venuta a creare e che, salvo decisioni dell'ultima ora, rischia di protrarsi per un altro anno.
«Noi non abbiamo mai infierito sull'amministrazione di Diego Negrini, anzi, abbiamo sempre preferito collaborare comprendendo che i tempi erano difficili data anche la congiuntura economica in atto - insiste Bruseghini -, però, va anche detto, che una situazione così devastante non l'abbiamo mai avuta. E ce l'ha consegnata proprio l'amministrazione uscente che, prima, ci ha propinato la "soluzione Costanzo", poi siamo rimasti senza impianti di risalita, quindi, senza Piano di governo del territorio e con l'edilizia bloccata e, ora, pare anche senza sindaco. In paese c'è chi si chiede, perché si sia arrivati a questo punto. Se è stato il corso naturale delle cose o se, a qualcuno, magari faccia comodo tenere Caspoggio sulla graticola...».
Quel che è certo è che Bruseghini e il suo gruppo non staranno certo con le mani in mano.
«Pensavamo di fare una raccolta firme per sollecitare gli organi superiori a sbloccare il discorso delle elezioni - dice Bruseghini -, ma, purtroppo, se i tempi non sono stati rispettati c'è ora poco da fare. La legge è legge. Però, rispetto alla questione impianti di risalita non possiamo stare fermi un anno col paese che muore».
«Seppur in minoranza - assicura Bruseghini - porteremo una nostra iniziativa nel consiglio dell'Unione della Valmalenco sperando di avere attenzione, mentre, sul Pgt ho proposto al commissario prefettizio di sentire tutti e tre i capigruppo della scorsa amministrazione».
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