Duplice delitto di Brusio
Killer tradito dal telefono

Ieri in aula la ricostruzione delle telefonate tra i due complici e le vittime

SONDRIO - Un'indagine a ritroso, delicata quanto intricata. Un'inchiesta che ha intrecciato dati telefonici, sia di utenze italiane e svizzere (acquisite con rogatoria), sia di codici di identificazione dei cellulari (Imei). Numeri su numeri, rintracciati, identificati e associati a chi materialmente li aveva in uso. Tabulati telefonici, pedinamenti, intercettazioni.

 

 Ieri in aula davanti alla Corte d'Assise per sei ore ha parlato il maresciallo dei carabinieri Alberto Schiavone che ha coordinato l'inchiesta sul delitto di Brusio. Si è così risaliti a tre utenze telefoniche acquistate con documenti falsi e utilizzate – secondo l'accusa dal presunto killer, il moldavo Rusaln Cojocaru e dal presunto mandante, il valtellinese Ezio Gatti - solo fino al giorno del delitto per parlare tra di loro e con le vittime. Ma il moldavo avrebbe commesso più di un errore.

 

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