Gianola, dalle Asl agli ospedali
Un manager cresciuto sul Carroccio

Era già partito con il piede sbagliato il mandato di Luigi Gianola, manager della sanità lombarda, alla direzione generale dell'Azienda Ospedaliera di Valtellina e Valchiavenna: finito subito sotto la lente dell'ex assessore regionale, Luciano Bresciani

Sondrio - Era già partito con il piede sbagliato il mandato di Luigi Gianola, manager della sanità lombarda, alla direzione generale dell'Azienda Ospedaliera di Valtellina e Valchiavenna. In carica dal 2 gennaio 2011, Gianola, prima degli arresti di ieri, aveva già incassato un giudizio poco edificante del suo operato da parte dell'organo di controllo tecnico-politico regionale, che gli aveva attribuito un voto di soli 87,8 punti a fine aprile 2011, cui aveva fatto seguito, pochi giorni dopo, il blitz di natura pressocché poliziesca di Luciano Bresciani, leghista e allora assessore regionale alla Sanità, giunto in valle a sorpresa all'indomani del blocco del cantiere all'ospedale di Morbegno. Operazione giudicata poco chiara da Bresciani tanto da indurlo ad alzare la guardia.

Sin dall'inizio, quindi, Gianola è stato trattato da sorvegliato speciale dal suo stesso assessorato di riferimento e dalla giunta che lo ha nominato ai vertici dell'Aovv, in quota Lega Nord. E, questo, nonostante lo stesso Bresciani, per quanto tecnico prestato alla politica, gravitasse in orbita leghista.

Ieri mattina, l'ennesimo macigno ha colpito il manager della sanità valtellinese, questa volta in modo ben più pesante delle precedenti. E la notizia dell'arresto di Gianola e delle perquisizioni effettuate negli uffici amministrativi dell'Aovv, hanno avuto un'eco fortissima nell'opinione pubblica locale.

Anche perché Luigi Gianola, 65 anni, sposato, tre figli, sei nipoti, residente a Colico, è molto conosciuto in valle avendo lavorato per anni in ambito sanitario. Precisamente dal 1989 quando è approdato all'Asl di Sondrio, allora Ussl, in veste di direttore del personale, per poi ricoprire, dal 1991 al marzo '98 anche l'incarico di direttore amministrativo lavorando al fianco degli allora direttori generali Signorelli, Stefano Rossattini, Liliana De Giorgi e Emilio Triaca. Dalla primavera del '98 in poi, però, la carriera di Gianola si è svolta interamente fuori provincia, prima all'Asl di Lecco, come direttore del dipartimento amministrativo e direttore amministrativo vicario, mentre, da inizio 2002 è passato al Sant'Anna di Como sempre nel ruolo di direttore amministrativo. Nell'agosto del 2006, poi, ha ricoperto il suo primo incarico di direttore generale dell'Azienda Ospedaliera San Carlo di Milano, per approdare, nel gennaio 2008, alla direzione dell'Asl di Sondrio fino al passaggio, a inizio 2011, all'Azienda Ospedaliera di Valtellina e Valchiavenna nel ruolo direzionale prima ricoperto da Marco Votta in quota Pdl. Da allora, infatti, la gestione complessa dei quattro presidi ospedalieri della Valle è approdata nella sfera leghista cui Gianola ha sempre fatto riferimento. È un fatto, del resto, che la contiguità con l'establishment leghista in carica è sempre stata piuttosto palese tant'è che è figlia del "tandem" Gianola-Sertori (il presidente della Provincia di Sondrio) la costituzione del Tavolo tecnico istituzionale sulla sanità provinciale da cui è scaturito il Piano di riorganizzazione aziendale per il prossimo quinquennio oggi già in attuazione.

A questo punto, però, il processo riorganizzativo ha subito uno stop tale, per effetto dell'indagine giudiziaria in atto, da suscitare un vero e proprio "terremoto" in ambito sanitario locale. E non solo. A questo punto è lecito pensare ad un ennesimo cambio ai vertici della sanità provnciale, probabilmente in concomitanza con la nomina del nuovo assessore regionale.

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