Assegni e cambiali non pagati
Conti "scoperti" per 500mila euro

Un nuovo segnale della crisi: tornano ad aumentare i protesti su assegni, pagherò e tratte. Dopo la "frenata" dei primi mesi 2012, ora il nuovo balzo: secondo i dati analizzati dalla Camera di commercio di Sondrio, nel terzo trimestre dello scorso anno si è registrata in provincia una crescita del 6,6% del numero degli effetti protestati e del 18,6% degli importi.

Sondrio - Un nuovo segnale della crisi: tornano ad aumentare i protesti su assegni, pagherò e tratte. Dopo la "frenata" dei primi mesi 2012, ora il nuovo balzo: secondo i dati analizzati dalla Camera di commercio di Sondrio, nel terzo trimestre dello scorso anno si è registrata in provincia una crescita del 6,6% del numero degli effetti protestati e del 18,6% degli importi.




I numeri sono contenuti nell'ultima relazione congiunturale dell'ente camerale, che insieme ai dati relativi all'andamento del mondo produttivo prende in esame anche una serie di indicatori finanziari, per aggiungere elementi all'analisi dello stato di salute dell'economia locale.




In questo campo, dunque, accanto ad un aumento dei dati relativi a depositi bancari e impieghi (sia rispetto al trimestre precedente, sia nel raffronto con lo stesso periodo del 2011), il report degli esperti della Camera di commercio registra un aumento tendenziale del 6,6% per quanto riguarda il numero degli effetti protestati e del 18,6% per quanto riguarda gli importi protestati. Gli effetti protestati aumentano sia in numero sia in valore.




Così nel terzo trimestre, in base ai dati analizzati dall'ente camerale, in provincia di Sondrio si sono registrati in tutto 339 effetti protestati, per un importo di circa 572mila euro. Il report presenta poi alcuni dati relativi alle varie tipologie di strumenti: aumentano le tratte accettate e gli assegni bancari - spiega la relazione - sia nel numero sia nel loro valore (220.786 euro, registrando un aumento tendenziale del 112%. Le tratte non accettate diminuiscono sia negli effetti (-44%), sia negli importi (-83,6%), mentre le cambiali ordinarie, a fronte di un aumento del numero (+5,4%), diminuiscono nel loro valore (-5,3%).




Confrontando questi ultimi dati con le rilevazioni precedenti, si nota che la crescita dei protesti si era già manifestata nel 2011, con un "bilancio" di fine anno che indicava un aumento del 16,5% rispetto al 2010 su numero e importi dei protesti, mentre nei primi due trimestri del 2012 i dati della Camera di commercio avevano poi evidenziato un rallentamento.




Nel 2011 i protesti registrati erano stati 1.452, per un valore pari a oltre 3 milioni di euro, segnalava l'ultima relazione congiunturale dell'anno, numeri superiori ai livelli del 2009, dopo la "frenata" del 2010.




All'inizio dello scorso anno, invece, erano arrivati segnali opposti: sul primo trimestre i dati indicavano «una diminuzione tendenziale del 2,4% per quanto riguarda il numero degli effetti protestati e del 33,3% per quanto riguarda gli importi», con 365 effetti protestati per un importo di circa 571mila euro. Segno meno anche nel secondo trimestre, sempre in base alle rilevazioni dell'ente camerale sui dati della Banca d'Italia: nel periodo la diminuzione era stata dell'1,7% nel numero degli effetti protestati e del 22,6% negli importi, con 341 protesti nel trimestre per un valore di 588mila euro circa. Ora si aggiungono anche i dati del terzo trimestre, e con l'analisi sugli ultimi mesi dell'anno presto sarà possibile stilare un bilancio complessivo del 2012.

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