Piste chiuse a Caspoggio
La rabbia dei villeggianti

Ad esprimere il loro rammarico sono un gruppo di turisti che, da anni, hanno casa a Caspoggio. Per loro parla Tiziana De Simone, bergamasca, anche se da quarant'anni, ormai, viene in vacanza a Caspoggio con la propria famiglia

CASPOGGIO - «Siamo esterrefatti dalla situazione che abbiamo trovato a Caspoggio. Una delle località più belle della Valmalenco, collocata dentro una realtà valliva fra le più interessanti che abbiamo mai visto, ridotta in questo modo, senza neppure l'unica seggiovia rimasta funzionante».

Ad esprimere il loro rammarico sono un gruppo di turisti che, da anni, hanno casa a Caspoggio. Per loro parla Tiziana De Simone, bergamasca, anche se da quarant'anni, ormai, viene in vacanza a Caspoggio con la propria famiglia. «Mia mamma è di Merano per cui conosciamo molto bene anche il Trentino - dice Tiziana -, ma siamo innamorati della Valmalenco. Per noi queste montagne non hanno eguali, hanno un fascino unico data anche la presenza di ghiacciai. Premetto che non sono una persona che fa sci da discesa, solo scialpinismo, però vedere Caspoggio ridotta così e starsene zitti è impossibile».

È un fiume in piena, Tiziana, che, al pari di altri villeggianti caspoggini, appena arrivata in paese e constatato il blocco della seggiovia che porta a Piazzo Cavalli, ha fatto un balzo. «Non si può far finta di niente - insiste -. Tant'è che un gruppo di amici villeggianti si è recato in Comune per parlare della cosa col sindaco, ma non ha trovato che udienza telefonica. Tanto più che il sindaco si è limitato a rispondere che la situazione era questa e che non si poteva far niente. E che lui non poteva incontrare direttamente i turisti avendo un altro impegno. Scortese, perfino, però quando si tratta di incassare l'Imu, le tasse sui rifiuti e tutti gli altri balzelli giustamente dovuti, allora il Comune è sollecito. Dico, non piace a nessuno mettere fuori la testa, anche a noi piacerebbe starcene qua tranquilli tranquilli a goderci le nostre vacanze, però, non è giusto fare sempre gli struzzi. Ciascuno deve fare la propria parte in prima persona. Per questo abbiamo deciso di rivolgerci prima al sindaco poi al giornale».

Tiziana e i villeggianti caspoggini non riescono ad accettare supinamente il mancato avvio dell'unico impianto di risalita esistente a Caspoggio per le festività. «Anche perché ho risalito con gli sci tutta la pista della Motta - dice Tiziana - ed ho constatato che è disseminata di cannoni, di cumuli di neve già allestita ed è dotata di recinzioni. Per cui qualcuno ha speso dei soldi per prepararla, senza che, poi, venisse aperta. Perché?».

Probabilmente in attesa della famosa nevicata che dovrebbe spianare la strada all'apertura definitiva della pista in vista delle gare (una trentina) già accaparrate dall'Associazione sportiva di Caspoggio per il periodo post festività natalizie. «Mi piacerebbe sapere cosa portano le gare a Caspoggio - insiste Tiziana -. Quale ritorno? Nulla. Niente per i noleggio sci, niente per i maestri di sci, credo poco o niente anche per gli alberghi».

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