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Domenica 04 Novembre 2012
Provincia, nano tra i giganti
ma spicca per ricchezza
Dopo la riforma degli enti locali voluta dal Governo che ha ridisegnato la geografia del Paese, la Provincia di Sondrio si ritrova a competere con entità istituzionali ancora più grandi di quelle con le quali ha avuto a che vedere finora, almeno da un punto di vista del Pil e della popolazione
D'altro canto la specificità alpina riconosciuta al territorio di Valtellina e Valchiavenna è stata necessaria per sopperire alla carenza numerica proprio rispetto al parametro della popolazione. Roma aveva indicato come limite minimo 350mila abitanti, la provincia ne fa poco più di 183mila. Il fatto è però che con l'accorpamento dei territori privi dei parametri imposti (oltre alla popolazione anche l'estensione territoriale e le uniche eccezioni riconosciute sono state per Sondrio e Belluno), l'esiguità numerica di Valtellina e Valchiavenna spicca ancora di più. Il Sole 24Ore si è preso la briga di analizzare la situazione delle Province dopo il riassetto sulla base di otto diversi parametri e di confrontarla con quanto in essere allo stato attuale, prima cioè dell'approvazione del decreto da parte del Parlamento.
E visto che i primi due parametri presi in considerazione sono proprio quelli relativi alla popolazione e alla sua densità, Sondrio si colloca immediatamente all'ultimo posto tra le nuove 51 realtà istituzionali. Un gradino più sotto rispetto a Belluno con cui condivide lo status di territorio interamente montano. Un primato che prima non aveva. Tra le 86 province italiane era infatti Isernia a collocarsi all'ultimo posto con i sui 88mila abitanti. Appena sopra Rieti (160mila ma che ora è con Viterbo) e Verbano- Cusio-Ossola (163mila, ora però accorpata a Novara). Discorso lievemente diverso per quanto riguarda la densità abitativa, settore nel quale Valtellina e Valchiavenna perdono un solo posto: ora ultime mentre prima riuscivano a sopravanzare Grosseto.
In un quadro da Cenerentola, c'è un dato che colloca la provincia di Sondrio al quinto posto assoluto in Italia ed è quello relativo al reddito pro capite.
Non avendo dovuto inglobare, o meglio, condividere i dati con altri territori, Valtellina e Valchiavenna confermano il proprio benessere. Nella terra di banche e banchieri il dato medio del reddito è di 31.350 euro, dietro solo alle città metropolitane di Milano-Monza (36.362 euro), Bologna (33.118), Roma (32.689) e alla provincia di Bergamo (31.979 euro).
E non va male neanche per quanto riguarda i risparmi. In termini di depositi bancari per abitante Sondrio si colloca al nono posto (1.275,4 euro). La "gemella" Belluno però fa meglio piazzandosi al sesto posto. E in generale in questo caso, esclusa Roma, sono le realtà più piccole a spiccare.
Ricchezza interna dunque, che non corrisponde però ad un contributo altrettanto elevato in termini di Prodotto interno lordo. Anche da questo punto di vista la provincia di Sondrio fa da fanalino di coda con il suo 0,43% complessivo. In questo caso l'accorpamento rende più forte la città metropolitana di Milano e Monza che con un 10,8% sopravanza Roma che si ferma all'attuale 10,15.
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