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Lunedì 01 Ottobre 2012
Un vigile di Ponte in Emilia
per demolire gli edifici a rischio
La testimonianza di Maranga: "Qualcuno preferisce andare via per non guardare la propria casa mentre viene demolita. Tutti si aggrappano al ricordo di quello che avevano"
Chiudono lo stomaco le parole di Ermanno Maranga, coordinatore per la Lombardia del Gos, il gruppo operativo speciale dei Vigili del fuoco che, dalla fine di agosto fino a dicembre sarà in Emilia Romagna, per interventi cosiddetti di "movimento terra".
In pratica Maranga - di Ponte in Valtellina, vigile del fuoco del comando sondriese - con uno degli escavatori assegnati dal ministero demolisce quasi un fabbricato al giorno nei paesi colpiti dal terremoto nei mesi scorsi (Mirandola, Cavezzo, Novi di Modena, S. Prospero). Un compito duro sotto tutti i punti di vista. Gli operatori lavorano sodo e devono confrontarsi con una realtà sociale dura, piena di dolore, anche se battagliera.
«Si riesce a capire quanto sia tragica la situazione in questi posti solo vivendola - racconta -. Le persone si attaccano ai loro ricordi. Non potendo entrare nelle loro case, chiedono a noi vigili del fuoco di recuperare anche i vestiti, perché non hanno niente da mettersi per l'inverno. Una signora mi ha chiesto di prenderle la macchina per cucire vecchia di cento anni. Cerchiamo di consolarli, ma è difficile...». Maranga, a settimane alterne, insieme ad altri quattro vigili del fuoco di Bergamo e Milano del Gos, si fermerà nelle zone colpite dal sisma dove operano un centinaio di vigili del fuoco provenienti da 27 comandi italiani.
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