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Lunedì 01 Ottobre 2012
Addio ai costumi di scena
Stefano veste il saio di frate
La storia di un giovane sondriese che abbandona la vita di società per abbracciare regole e sacrifici della vita di San Francesco. E lo fa con una missione precisa
Sondrio - In un tempo in cui molti giovani faticano ad assumersi impegni che siano per la vita, nella giornata di ieri un sondriese di 27 anni, Stefano Luca, ha espresso pubblicamente la sua volontà di vivere per sempre da frate nella famiglia dei Minori Cappuccini.
Emettendo i voti di obbedienza, povertà e castità, fra Stefano ha compiuto la professione solenne e perpetua nella chiesa del Convento di piazzale Velasquez a Milano, dove ha sede lo studentato teologico nel quale il giovane frate ha compiuto gli studi e la formazione che l'hanno portato all'importante appuntamento di ieri.
Sono stati davvero numerosi gli amici che dalla Valtellina non hanno voluto mancare all'appuntamento giunto dopo quasi cinque anni di vita religiosa.
Il cammino nei Frati Cappuccini, infatti, è cominciato per fra Stefano il 4 ottobre 2007, a pochi mesi dalla conclusione della prestigiosa Accademia dei Filodrammatici di Milano. Dall'abito di scena, il giovane sondriese è passato al saio povero e semplice dell'ordine religioso che vive la regola di San Francesco d'Assisi. Uno sconvolgimento nella vita di fra Stefano che, prima di entrare in convento a 22 anni, ha condotto una vita che, seppur legata agli oratori, non faceva pensare neppure ai suoi amici più stretti alla consacrazione religiosa. Nato da genitori di origine sicula - il padre insegnante alla Ligari e la madre impiegata all'Agenzia delle entrate -, dopo le scuole elementari e medie nel quartiere sud ovest della città, fra Stefano ha frequentato per alcuni anni il liceo scientifico Donegani e si è poi diplomato al liceo Pio XII. Negli stessi anni ha maturato diverse esperienze da animatore ed educatore all'oratorio Sacro Cuore, quindi, nel 2005, seguendo la sua passione per il teatro, ha cominciato a frequentare l'Accademia dei Filodrammatici di Milano.
È nel 2007 si è diplomato, poco prima di entrare nel convento di Lendinara, vicino a Rovigo, per l'anno di postulandato.
Dal settembre 2008, dopo aver emesso la prima professione religiosa, ha compiuto l'anno di noviziato nel convento di Lovere, dove nel settembre 2009 ha emesso la prima professione pubblica. Nel passato più recente, accanto all'impegno per lo studio della teologia, fra Stefano è stato impegnato per diversi mesi nelle missioni dei Frati Cappuccini in Camerun.
Proprio un'esperienza missionaria è stata, negli anni tra il 2005 e il 2007, anche all'origine della conoscenza per fra Stefano dei Cappuccini che, sfruttando le sue capacità di attore e animatore, lo avevano invitato ad un'esperienza estiva in Albania.
Ieri il cammino è giunto a compimento e fra Stefano ha manifestato la libera volontà di vivere nella famiglia cappuccina secondo i consigli evangelici. «Con fede salda e volontà decisa - ha affermato recitando la formula prevista per la professione solenne - faccio voto a Dio Padre santo e onnipotente di vivere per tutto il tempo della mia vita in obbedienza, senza nulla di proprio e in castità e insieme professo la vita e la Regola dei Frati Minori confermata da papa Onorio promettendo di osservarla fedelmente secondo le Costituzioni dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini». Al termine del rito, amici e parenti tutti al centro culturale Rosetum e per assistere ad una partita di calcio tra gli amici delle missioni cappuccini e i giovani della comunità Kayros.
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