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Lunedì 01 Ottobre 2012
Liberata la strada per Madesimo
Questa mattina transitate le prime auto
Da questa mattina la riapertura della strada sarà dalle 7 alle 22, per alcuni giorni. Poi si vedrà, se ci sarà la possibilità di modificare orari e modalità, sperando anche nel bel tempo. Ieri mattina alla frana di Cimaganda caduta giovedì sera sulla statale 36 si è svolto un sopralluogo. Intanto continua l'isolamento della frazione di Starleggia nel Comune di Campodolcino. Ieri una nuova frana è scesa vicino all'ultimo tornante della strada comunale, che ora è interrotta.
San Giacomo Filippo - Da questa mattina la riapertura della strada sarà dalle 7 alle 22, per alcuni giorni. Poi si vedrà, se ci sarà la possibilità di modificare orari e modalità, sperando anche nel bel tempo. Ieri mattina alla frana di Cimaganda caduta giovedì sera sulla statale 36 si è svolto un sopralluogo. Intanto continua l'isolamento della frazione di Starleggia nel Comune di Campodolcino. Ieri una nuova frana è scesa vicino all'ultimo tornante della strada comunale, che ora è interrotta. L'unica via di accesso è il sentiero da Splughetta. I vigili del fuoco sono attivi per eventuali trasporti di persone a valle - alcune famiglie si trovano nella contrada - e materiale. Il geologo Andrea Tedoldi e gli ingegneri di Anas sono saliti in quota con l'elicottero e si sono avvicinati alla roccia. Poi si è svolto un incontro con le autorità.
Oltre al geologo Tedoldi erano presenti i vertici della Comunità montana. C'era il presidente Severino De Stefani e il vice Davide Trussoni, il sindaco di Campodolcino Giuseppe Guanella, il funzionario di Anas Matteo Castiglioni e il capitano della Compagnia dei carabinieri di Chiavenna, Salvatore Malvaso.
Si è deciso di effettuare nel pomeriggio alcuni disgaggi e ai rocciatori è stato chiesto di favorire la caduta di alcuni massi di piccola dimensione pericolanti.
«L'apertura c'è ed era l'obiettivo più importante, stiamo parlando del fronte di una frana e serve la massima cautela - spiega Trussoni -. Le variabili al centro dell'attenzione sono tante. Sulla base della valutazione di tutti questi aspetti bisogna regolare l'apertura». Alle autorità è toccato il compito di trovare un punto di equilibrio fra la possibilità di passare e le dovute precauzioni. «Proprio per queste premesse, per i primi giorni apriremo soltanto in orario diurno dalle 7 alle 22, mentre per i mezzi di soccorso non ci saranno interruzioni. Visto che si parla di un'area di cantiere, non vanno escluse interruzioni temporanee dovute alla rimozione di eventuali materiali. Siamo in un ambiente montano, conosciamo le difficoltà che ci riserva il territorio e sappiamo che le certezze attuali non valgono per sempre. Bisognerà vigilare con continuità e mettere tutta la popolazione in condizione di passare senza rischi. Ora i geologi hanno garantito che le condizioni di sicurezza sono tali da potere garantire queste modalità per l'apertura. Insieme abbiamo valutato di trovare questa soluzione per agire con un'adeguata cautela e le dovute precauzioni».
Rimane percorribile il sentiero pedonale che, dalle immediate vicinanze della galleria dello Stuz, scende, in sponda orografica di sinistra del Liro, fino alla piana di Vhò, che congiunge questa località all'incrocio con la statale 36, a Cimaganda. I frontalieri possono concordare preventivamente con i carabinieri o gli addetti ai turni di sorveglianza eventuali possibilità di passaggio anticipato rispetto agli orari generali.
L'ultimo pensiero di Trussoni, che nei giorni di assenza di Severino De Stefani si è occupato della va al turismo. «La rapidità e l'efficacia del lavoro svolto vanno a vantaggio sia della popolazione della valle, sia dei turisti e degli automobilisti che passano dallo Spluga».
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