Pressing valtellinese su Milano
In 50 per salvare la Provincia

All'udizione del Comitato per le autonomie locali si è presentata una delegazione di oltre cinquanta persone tra amministratori, sindacalisti e rappresentanti del mondo economico. Ribadita l'unicità di Valtellina e Valchiavenna nel panorma regionale e nazionale

Pressing valtellinese su Milano In 50 per salvare la Provincia
SONDRIO - Presidente della Provincia e sindaci tutti in pullman a Milano
(Foto di GIANATTI LUCA)
SONDRIO - Pressing valtellinese per il riconoscimento dello status di territorio interamente montano e per questo meritevole di deroga rispetto ai parametri fissati dal Governo.

Una posizione, compatta e netta, quella sostenuta dalla delegazione della provincia di Sondrio al Consiglio delle autonomie locali (Cal) che sta completando il giro di audizioni dei territori lombardi per arrivare a definire una proposta da sottoporre alla giunta regionale.

La trasferta milanese si è fatta notare. Dalla Valle si sono mossi 52 sindaci, i rappresentanti delle sigle sindacali e quelli del mondo economico locale. «Una presenza importante che ha colpito molto l'ufficio di presidenza del Cal» ammette il presidente di palazzo Muzio - e dell'Upl - Massimo Sertori. «Questa iniziativa è stata utilissima - aggiunge - e dimostra, in modo lampante, che non si possono cancellare questi enti in modo arbitrario, in base a rigidi parametri, a maggior ragione una Provincia come Sondrio che esiste da 150 anni».

E così davanti al Cal sono state ribadite le peculiarità di Valtellina e Valchiavenna: «Siamo l'unica provincia interamente montana, le ragioni della nostra esistenza sono insite nella conformazione geografica - ha ribadito il presidente Sertori -. Cancellarci significherebbe vanificare anni di progressi di politiche montane e complicare enormemente la vita quotidiana dei nostri cittadini, che per accedere a servizi di ordinaria necessità sarebbero costretti a percorrere lunghe distanze, in condizioni spesso difficili. In questo modo, poi, si incentiverà il fenomeno dello spopolamento, che già affligge le nostre valli; una piaga - ancora Sertori - che fa male al sistema economico dell'intero Paese, anche perché in provincia di Sondrio si contano oltre due milioni di presenze turistiche ogni anno».

Anche il sindaco del capoluogo Alcide Molteni ha ribadito le ragioni del territorio richiamando a responsabilità la Regione Lombardia «che - ha sottolineato - deve farsi carico di portare avanti le istanze della sua montagna, di quella che ha messo al centro delle politiche alpine. Se non lo facesse sconfesserebbe il suo stesso operato».

Impossibile sapere come Cal e Regione decideranno di muoversi. In occasione delle audizioni milanesi ciascuna provincia ha avanzato richieste e sottolineato caratteristiche uniche, tali da richiederne il salvataggio, ma l'ufficio di presidenza del Cal ha ammesso che «sì, oggettivamente la provincia di Sondrio è diversa da tutti gli altri».
«Adesso - sostiene Sertori - bisognerà capire se il Cal avrà la forza e la voglia di fare sintesi». Che significa prendere decisioni e fare scelte che per qualcuno possono risultare dolorose.

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