Area tennis di Aprica
I progetti in lizza

C'è chi lo ha chiamato "Prisca", chi "Aprica city hall" e chi "Aprica acqua verde sport". Nomi differenti ma un unico orientamento: fare dell'area tennis di Aprica uno spazio dove unire la pratica delle attività sportive con un centro di tipo aggregativo e sociale per cittadini e turisti, non impattante, nel rispetto del verde e del territorio

APRICA - C'è chi lo ha chiamato "Prisca", chi "Aprica city hall" e chi "Aprica acqua verde sport". Nomi differenti ma un unico orientamento: fare dell'area tennis di Aprica uno spazio dove unire la pratica delle attività sportive con un centro di tipo aggregativo e sociale per cittadini e turisti, non impattante, nel rispetto del verde e del territorio.

Sono queste le linee guida che hanno ispirato i progetti presentati giovedì sera al centro direzionale di Aprica per la riqualificazione dell'area tennis. Nei mesi scorsi l'amministrazione comunale aveva bandito un concorso di idee dal quale una commissione ad hoc ha selezionato tre progetti che da ieri sono esposti nella sala didattica per chi volesse consultarli. "Aprica city hall" è il progetto proposto dallo studio Quadro composto da quattro studenti del Politecnico di Milano, turisti di Aprica, che hanno voluto dare all'area il ruolo di piazza che nel centro del paese manca. La struttura riprende nella forma lo skyline di Aprica con le tre punte della montagna di Magnolta, Palabione e Baradello.

In base alle indicazioni del Comune nello spazio saranno collocati parcheggi interrati e sopra un'area con livelli differenti dove troveranno sede il campo da tennis per bambini e adulti, campo bocce, l'arrampicata e lo skateboard Alla spalle della piazza i progettisti intendono mantenere le attuali piante, importanti per ombreggiare nei mesi estivi.

Costo stimato 4 milioni di euro. L'architetto Giovanni Scacchetti di Milano, con "Prisca", ha ideato la piazza a gradoni come luogo aperto, fatto di edifici, di percorsi e verde in continuità con corso Roma. I fitti pali delle vigne diventano lo spunto per le facciate dell'auditorium, i pendii valtellinesi diventano lo spunto per la pendenza a tappeto verde piantumato di abeti rossi. Piccoli edifici sporgono a sbalzo quasi a riprodurre stazioni di arrivo di impianti di risalita e il bronzo scuro di rivestimento dell'auditorium riporta ai colori scuri di questa terra. Da via Garofano Rosso si accede ad un parcheggio interrato per 36 posti auto, destinati ad aumentare anche di 16 stalli in seguito. Costo 3 milioni di euro.

Infine nel progetto "Aprica acqua verde sport" dell'architetto Filippo Rainoldi l'area tennis mantiene la caratteristica di «vuoto urbano». «Invece di costruire abbiamo decostruito - ha detto l'architetto -, collocando nel soprasuolo un ambito ampio con pattinaggio su ghiaccio, campo bocce, anfiteatro, skateboard e muro arrampicata. Il vuoto è l'elemento importante riempito di verde. In futuro si potrebbe pensare di estendere la progettualità di questo ambito verde lungo corso Roma. Un endoscheletro andrà a coprire l'interrato, ma vetrate renderanno visibile quello che c'è sotto, fra cui la piscina, un bar e ristorante, una sala polifunzionale e parcheggi. Costo, in questo caso, di 14 milioni di euro.

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