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Domenica 01 Aprile 2012
Dubbi sul ribasso d'asta
per la tangenziale di Tirano
Ci è voluto l'intervento del sindaco di Villa di Tirano, Giacomo Tognini, a svegliare la platea venerdì sera a Tirano all'incontro pubblico promosso dal circolo Pd sulla statale 38. Perché se è vero che Morbegno ora può esultare, si deve attendere l'ufficialità della delibera del Cipe per capire se a Tirano andranno i ribassi d'asta dell'intervento a Morbegno e, soprattutto, con quali tempi
Ci è voluto l'intervento del sindaco di Villa di Tirano, Giacomo Tognini, a svegliare la platea venerdì sera a Tirano all'incontro pubblico promosso dal circolo Pd sulla statale 38. Perché se è vero che Morbegno ora può esultare, si deve attendere l'ufficialità della delibera del Cipe per capire se a Tirano andranno i ribassi d'asta dell'intervento a Morbegno e, soprattutto, con quali tempi.
«Quei soldi sono importanti, ma se il Cipe ne tiene conto per Tirano, i tempi sono destinati ancora a slittare – ha detto Tognini -. Poi ci sono i 50 milioni del Bim da definire. Allora bisogna fare sinergia fra tutte le forze politiche per portare a casa un risultato. Nella revisione per diminuire i 180 milioni di euro del progetto precedente, il sacrificio era stato fatto su Villa dove c'era uno svincolo che avrebbe comportato un viadotto in più. Noi abbiamo sacrificato
la zona migliore per diminuire i costi. Adesso diamoci da fare per arrivare ad una soluzione giusta».
«Tognini apre una questione seria – ha ribattuto Giacomo Ciapponi, segretario del Pd -. Se un amministratore appalta un'opera pubblica e ha 10mila euro di ribassi non può utilizzarli fino alla fine dei lavori. Se questa è la prassi la tangenziale di Tirano potrebbe decollare solo dopo 2017. Ma c'è una seconda lettura che viene fuori dal Cipe in base a cui i ribassi, una volta fatti gli appalti, sono cifre sicure che non vengono toccate neppure da eventuali contenziosi durante il cantiere. A questo punto occorre togliere tutti i dubbi e che venga messo nero su bianco questo passaggio. Per il Cipe i 17 milioni e 700mila euro del primo stralcio sono già nel cassetto per Tirano. Anas dice però che bisogna fare delle verifiche, perché sul tratto Cosio-Fuentes ci sono già contenziosi in atto. Bisogna conoscere al più presto cosa sia vero, altrimenti si prende in giro il territorio».
Altro capitolo quello del Bim, da cui in base al protocollo d'intesa del 2007 dovrebbero arrivare 50 milioni di euro. Ciapponi invita i sindaci del Tiranese a muoversi con forza e in fretta perché vengano assegnati i soldi alla tangenziale definendo come sbloccarli e come fare il mutuo. «La partita del Bim, politicamente risolta con accordo di programma sottoscritto fra enti, non deve rimanere un atto di principio – ha proseguito -. Alla luce dei vari patti di stabilità, mutui e finanziamenti rischiamo di perdere tempo per trovare una via di uscita tecnica per tradurre questa dichiarazione politica in atto finanziario completo. La situazione è sicuramente positiva rispetto agli anni passati, ma con alcune criticità su cui non bisogna abbassare la guardia. Lo stralcio A della nuova statale n.38, che era più ricco per le imprese, è terminato con ribasso del 15%, il secondo ha tante gallerie e si pensa che il ribasso sia inferiore. Dunque vanno preparate le condizioni politiche per colmare i soldi che mancheranno. Nessuno vuole fare l'uccellaccio del malaugurio, ma attenzione all'eccesso di ottimismo. Prepariamoci a creare le condizioni politiche nell'accordo di programma in modo che, se qualcosa mancherà, si trovi copertura».
Prudenza è stata richiamata anche dal consigliere regionale, Angelo Costanzo: «I cittadini di Tirano devono sapere che l'effetto “trascinamento” da Morbegno non è certo, le risorse non sono notevoli». «Chi ha vissuto questo iter e conosce l'impegno profuso sa che non ci si può sedere neanche un attimo – ha detto l'onorevole Lucia Codurelli -. Il Pd ha saputo, pur all'opposizione, fare questo lavoro, anche se con un progetto più oculato e meno dispendioso l'opera sarebbe arrivata prima. Con le elezioni nel 2013 il tempo è poco. Appena esce la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale si tratta di mettere paletti per far sì che, entro la fine dell'anno, siano create condizioni sicure per l'opera. Non dobbiamo sprecare le risorse messe a disposizione che sono di tutti noi che paghiamo le tasse».
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