Inchiesta sui sottotetti
Una norma sanerebbe tutto

Proprio oggi in commissione comincerà la discussione sul progetto di legge regionale dal titolo “Norme per la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente e altre disposizioni in materia urbanistico-edilizia”. Particolarmente interessante l'articolo 8. Una volta approvato, darebbe un bel colpo di spugna all'inchiesta della Forestale sui sottotetti trasformati illegalmente in abitazioni tra Bormio e Valdisotto

SONDRIO - Proprio oggi in commissione comincerà la discussione sul progetto di legge regionale dal titolo “Norme per la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente e altre disposizioni in materia urbanistico-edilizia”, di iniziativa del presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni (assieme all'assessore Daniele Belotti, Marcello Raimondi, Domenico Zambetti).

Particolarmente interessante, soprattutto per la Valtellina, o meglio ancora per l'Alta Valle, l'articolo 8. Una volta approvato, darebbe un bel colpo di spugna all'inchiesta della Forestale sui sottotetti trasformati illegalmente in abitazioni tra Bormio e Valdisotto.

L'articolo in questione, ben mimetizzato dopo altri sette articoli in cui si parla di recupero del patrimonio esistente, di contenimento di consumo del suolo, di edilizia residenziale e di recupero delle aree industriali dismesse ecc, recita testualmente: «modifica la disciplina dettata in materia di recupero dei sottotetti a fini abitativi dall'articolo 63 l.r. n. 12/2005: in particolare, il primo comma consente il recupero volumetrico a solo scopo residenziale dei sottotetti di edifici esistenti alla data del 31 dicembre 2010 o assentiti sulla base di permessi di costruire rilasciati entro il 31 dicembre 2010 ovvero di denunce di inizio attività presentate entro il 1° dicembre 2010».

E, dopo questa prima parte, per così dire, introduttiva, entra nel vivo: «La ratio sottesa a tale modifica legislativa è quella di consentire il recupero a fini residenziali dei sottotetti di edifici ultimati nel quinquennio 2005-2010; parallelamente viene stabilito che è consentito il recupero volumetrico a solo scopo residenziale del piano sottotetto di edifici realizzati sulla base di permessi di costruire rilasciati successivamente al 31 dicembre 2010 ovvero di denunce di inizio attività presentate successivamente al 1° dicembre 2010, decorsi cinque anni dalla data di conseguimento dell'agibilità, anche per silenzio-assenso».

Il secondo comma entra ancora più nel dettaglio: «Inoltre, prevede che gli interventi di recupero del sottotetto, comportanti sopralzo, possano essere realizzati superando il limite di altezza massima degli edifici, posto nello strumento urbanistico comunale, fino a metri 1,50. Con tale disposizione ci si allinea alla scelta già effettuata nella l.r. n. 13/2009 relativamente agli interventi di ampliamento e di sostituzione, i quali potevano essere realizzati anche superando di quattro metri l'altezza massima prevista dallo strumento urbanistico comunale (art. 3, comma 7l.r. n. 13/2009). Tale possibilità è esclusa relativamente ai centri storici, per evidenti ragioni di tutela». Relatore della proposta sarà il leghista Ugo Parolo.

Sono più di ottanta i sottotetti trasformati illegalmente in abitazioni vere e proprie tra Bormio e Valdisotto finiti nel mirino degli inquirenti. Il sospetto del Corpo Forestale dello Stato e della Procura di Sondrio è evidente: in questi anni in Alta Valle l'abuso edilizio sta diventando la regola. E non più tardi di un mese fa sono scattati i controlli. Secondo gli inquirenti gli elementi per sostenere le denunce ci sono tutti. Quelli che sulla carta nascevano come solai o mansarde, di fatto sono stati venuti come appartamenti dotati di regolare abitabilità.

L'articolo completo sull'edizione di giovedì 17 novembre de La Provincia di Sondrio.

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