Auto d'epoca "taroccate"
in una carrozzeria di Colico

La polizia stradale di Vittorio Veneto, coordinata dal pm di Treviso Barbara Sabbatini, ha posto fine ad un grosso traffico di auto clonate. In tutto ne sono state sequestrate 65 per un valore di oltre cinque milioni di euro. Nella rete, in tutta Italia, sono finiti 41 insospettabili: tra loro collezionisti, tecnici della Motorizzazione civile, titolari di agenzie di pratiche auto del Trevigiano

COLICO In questa carrozzeria di Colico, per l'accusa, arrivavano da tutto il nord Italia.
Bastava avere qualche pezzo di motore o di telaio (anche se arrugginito) per farsi ricostruire un'auto d'epoca perfettamente simile all'originale. Che poi veniva rifinita nei particolari (come la pelle dei sedili o la tappezzeria dell'abitacolo) e dotata di documenti falsi per essere immessa sul mercato.
La polizia stradale di Vittorio Veneto, coordinata dal pm di Treviso Barbara Sabbatini, ha posto fine ad un grosso traffico di auto clonate. In tutto ne sono state sequestrate 65 per un valore di oltre cinque milioni di euro. Nella rete, in tutta Italia, sono finiti 41 insospettabili: tra loro collezionisti, tecnici della Motorizzazione civile, titolari di agenzie di pratiche auto del Trevigiano.
Per tutti è scattata la denuncia: i reati contestati  a vario titolo vanno dalla truffa al falso materiale e ideologico, fino all'uso di atti falsi, documenti informatici e ricettazione.
«Non c'era una vera e propria mente organizzativa- ci ha spiegato l'ispettore capo Giancarlo Lorenzet - ma il traffico funzionava quasi tutto con il passa parola. Le "copie" delle vetture d'epoca veniva assemblate in una grande carrozzeria di Colico. Bastava avere qualche singolo pezzo originale per ottenere una copia perfetta. Durante la perquisizione abbiamo trovato e sequestrato in questa carrozzeria 18 veicoli in fase di lavorazione, pezzi vari, di cui alcuni di possibile provenienza illecita, e numerosa documentazione».
Una volta che la vettura era costruita, occorreva dotarla dei documenti. Dotarsi di un falso certificato di storicità era un gioco da ragazzi. Più difficile era lo scoglio del libretto di circolazione: a questo pensava un'agenzia trevigiana di pratiche automobilistiche che, con l'aiuto di tecnici compiacenti della Motorizzazione civile, produceva carte di circolazioni e certificati di proprietà.
Grazie a questa "filiera" della truffa, sono state messe in commercio decine di auto false, copie di modelli sogno: Ferrari, Porsche, Lamborghini, Cisitalia, Fiat, Lancia, Alfa Romeo taroccate ma buone per essere smerciate ai collezionisti. I prezzi spuntati alle aste variavano dai 50 ai 300 mila euro.
«Prima di tutto abbiamo denunciato il titolare della carrozzeria e il suo dipendente. Poi nel lecchese, altre sei persone (tre di Colico, una di Mandello, una di Civate, una di Lomagna) che si erano fatte realizzare delle "copie autentiche"» ha concluso l'ispettore.

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